LODI San Giuseppe, esemplare nella fede

Ieri pomeriggio la liturgia eucaristica presieduta da monsignor Malvestiti al Carmelo

Paternità e maternità, nella Chiesa e nella società, costituiscono una grazia incomparabile ed una responsabilità inderogabile, senza le quali le nuove generazioni non giungono a maturità. È questo il messaggio che il vescovo Maurizio ha voluto donare ai fedeli riunitisi ieri pomeriggio al Carmelo San Giuseppe, casa della comunità delle monache carmelitane scalze. Nel corso della celebrazione della Santa Messa, monsignor Malvestiti ha ricordato nella solennità di San Giuseppe il Papa a dieci anni dall’elezione, tutti i pastori, i padri di famiglia, gli educatori e quanti sono chiamati ad esercitare la paternità senza dimenticare il carisma della maternità.

«Nessun surrogato potrà mai sostituire paternità e maternità», ha ricordato il vescovo Maurizio. Non è facile scongiurare l’insicurezza esistenziale prodotta dall’assenza paterna o materna, che compromette la fiducia nel domani. «Analoga è la difficoltà nella trasmissione della fede quando manca la testimonianza dei genitori», ha sottolineato monsignor Malvestiti che ha aggiunto come «l’esempio in parole e con la condotta di vita nella famiglia rappresenta un sostegno efficace». In questo contesto, esemplare fu San Giuseppe «che ci insegna la discrezione, l’umiltà, il silenzio di una presenza costante e fedele». La chiamata di Giuseppe alla paternità fu sconvolgente, ma al contempo esaltante, poiché lo rese custode del Figlio di Dio e testimone di tutta la fecondità dell’amore casto. San Giuseppe fu esemplare nella fede e nella giustizia che da essa proviene. «Impegniamoci perciò con gioia e speranza nella vera conversione abbracciando con San Giuseppe la sottomissione a Dio - ha esortato il vescovo Maurizio -. La Santa Famiglia di Nazareth ci consegna la sottomissione evangelica, per recuperarci da ogni smarrimento. Come la sottomissione evangelica nella vita monastica, di cui le sorelle carmelitane sono esempio. La sottomissione alla divina volontà è autentica se trova conferma nello scorrere ordinario dei giorni, tanto uguali e tanto ricorrenti da presentarsi al nostro spirito come insopportabili. In questi frangenti dobbiamo occuparci delle cose del Padre nostro. È proprio a questi livelli che si misura la sinodalità quale vera grazia e vera Croce, e come unica via per vivere nell’ossequio di Gesù Cristo. Maria e Giuseppe ci allenano in ogni Messa alla condivisa sottomissione evangelica per dare verità alla preghiera del Padre Nostro».

Al termine della celebrazione il vescovo Maurizio ha reso grazie a Dio per il dono delle vocazioni, alla presenza dei seminaristi di Lodi, Crema, Vigevano e Pavia, del Rettore, del Padre Spirituale, col Vicario Generale e altri sacerdoti. E nell’invocare la benedizione del Signore sui fedeli ha ricordato per primi i sofferenti ed i poveri, più vicini al Signore crocifisso e risorto.

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