Lodi, ordinati sedici nuovi diaconi barnabiti

In San Francesco la celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Scutari, il saluto del vescovo Maurizio

La comunità dei Barnabiti, detti anche Chierici regolari di San Paolo, è in festa. Ieri nel tardo pomeriggio, nella chiesa di San Francesco in piazza Ospitale a Lodi, sono stati ordinati sedici diaconi provenienti da diverse parti del mondo tra cui Argentina, Brasile e Africa, presenti a Lodi ormai da una settimana.

A presiedere la celebrazione è stato l’arcivescovo metropolita di Scutari-Pult, monsignor Giovanni Peragine, nato ad Altamura nel 1965, anche lui appartenente ai Barnabiti.

All’inizio della funzione non è mancato il saluto del vescovo Maurizio. «In questa tanto cara chiesa di San Francesco, che è nella parrocchia della Cattedrale, rendo grazie al Signore per la presenza dell’arcivescovo Giovanni di Scutari, che appartiene alla Chiesa universale, ma anche alla famiglia barnabita dei Chierici di San Paolo, e con lui saluto il superiore generale, il superiore provinciale, il superiore locale con i suoi predecessori e la comunità dei padri barnabiti - ha detto ai presenti monsignor Malvestiti -. Insieme con voi pronuncio il grazie per tutti questi diaconi. Domenica scorsa abbiamo sentito nella Scrittura “Pregate il padrone della Messa, perché mandi gli operai”. Operai che sono pochi, ma qui voi siete in abbondanza. Con il rendimento di grazie anche la preghiera per i fratelli barnabiti, i diaconi e coloro che sono già in ministero, affinché possiate essere sempre divorati dalla passione per il Vangelo, la passione di San Paolo, di San Barnaba e del vostro, e nostro, Sant’Antonio Maria Zaccaria»

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Nella festa della conversione di San Paolo, il vescovo Maurizio ha avuto «il privilegio» di ordinare in questa chiesa due sacerdoti: «E qui, tanto vicini alla festa di Sant’Antonio Maria Zaccaria, ho la felice opportunità di vedere tutti questi diaconi. Così benedico il Signore con voi. E a voi diaconi ricordo che è scritto “il Signore ama chi dona con gioia”. Cercate di donare con gioia voi stessi nel passo definitivo che state compiendo, come diaconi e religiosi nella Chiesa. E mi auguro che questa abbondanza rifluisca su tutta la Chiesa e quindi anche sulla Diocesi di Lodi».

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