LODI Il cardinale Bassetti alle celebrazioni per san Gualtiero: «Cristiani e istituzioni pubbliche collaborino per il bene comune»

Ieri pomeriggio la comunità lodigiana ha ricordato l’ottavo centenario della morte del santo lodigiano

Un appello «alla collaborazione tra la comunità cristiana e le istituzioni pubbliche per il bene comune». Lo ha lanciato il cardinal Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, presidente della Conferenza episcopale italiana dal 2017 al 2022, ieri pomeriggio a Lodi per l’ottavo centenario della morte di San Gualtiero.

Per la parrocchia che porta il nome del santo lodigiano, morto nel 1224, è stata una giornata storica che impreziosisce il ricco calendario di eventi in programma per celebrare questo anno di particolare importanza. Il cardinal Bassetti, arrivato a Lodi su invito del vescovo monsignor Maurizio Malvestiti, ha presieduto la Santa Messa delle 16.30 concelebrata dal vescovo Maurizio, dal vicario generale della diocesi di Lodi monsignor Bassiano Uggè, dal parroco di San Gualtiero don Renato Fiazza e da numerosi altri sacerdoti della diocesi, tra i quali i parroci delle parrocchie cittadine, i collaboratori della nuova comunità pastorale di San Gualtiero-Montanaso-Arcagna-Galgagnano e, tra gli altri, i parroci di Paullo, Castiglione d’Adda e Codogno.

Ad accogliere il cardinal Bassetti erano presenti gli Amici di San Gualtiero, mentre la celebrazione è stata impreziosita dall’organo e dalla corale di San Gualtiero. Numerose le autorità, tra gli altri c’erano i sindaci di Lodi Andrea Furegato e di Montanaso Luca Ferrari, i rappresentanti dei carabinieri, della polizia di stato, della guardia di finanza e della polizia locale di Lodi, il presidente della Fondazione Comunitaria Mauro Parazzi, il direttore della Caritas Carlo Bosatra, la direttrice e il consigliere della casa di riposo Santa Chiara Cinzia Bonali e Antonio Colombi, la presidente dell’Azione cattolica Raffaella Rozzi, l’ex sindaco di Montanaso Silverio Gori. E ancora, alla celebrazione hanno partecipato i diaconi, le religiose (il cardinal Bassetti ha indirizzato un saluto speciale anche alle sorelle del Carmelo, che si trova proprio nella parrocchia di San Gualtiero) e la comunità del Seminario guidata dal rettore don Anselmo Morandi.

Il vescovo di Lodi, nel saluto iniziale al cardinal Bassetti e ai fedeli, ha parlato di Gualtiero come di un «santo della carità», «un figlio della nostra terra che tanto sentiamo vicino; ne custodiamo le reliquie (ieri esposte accanto all’altare, ndr) ma soprattutto l’esemplare santità laicale». «Supplichiamo il dono della pace», ha poi aggiunto il vescovo con riferimento alle violenze della Terra Santa e alle guerre in corso nel mondo che rendono «affranta» la comunità cristiana, guardando a una «accoglienza vicendevole» che garantisca a tutti «dignità, civiltà e libertà».

Il cardinal Bassetti, nella sua omelia, si è definito «pellegrino in questa antichissima e nobile diocesi per venerare il santo di cui porto il nome», inserendo proprio Gualtiero tra i santi che hanno «forgiato» attraverso la loro «testimonianza» la diocesi laudense. Tra gli altri, l’ex presidente della Cei ha ricordato San Bassiano, Sant’Alberto e Santa Francesca Cabrini, sottolineando come «qui si cammina davvero nella compagnia dei santi».

Poi la riflessione sul messaggio di San Gualtiero, «un semplicissimo e umile laico che fece edificare un ospedale lungo la strada che porta a Milano». «Gualtiero visse tempi non facili - ha detto ancora il cardinal Bassetti -, basta ricordare che la città in cui nasce era stata costruita dopo la distruzione di Laus Pompeia». Erano tempi duri, quelli che ha vissuto San Gualtiero, ma certamente «i nostri non sono più dolci» ha osservato Bassetti, ricordando «la terribile prova della pandemia, da tutti condivisa», e il virus «che nel Lodigiano è stato riconosciuto grazie alla dedizione e alla professionalità dei sanitari».

Ricordando l’esperienza di San Gualtiero e del suo ospedale, il cardinale ha esortato «alla collaborazione tra la comunità cristiana e le istituzioni pubbliche per il bene comune, la difesa della vita, l’accoglienza dei migranti e la cura dei più fragili» e ha osservato che «chi vive con atteggiamento misericordioso diventa con la sua testimonianza costruttore di pace».

Infine il riferimento, inevitabile, alle tensioni internazionali. «Siamo seduti sull’orlo del cratere di un vulcano che è in eruzione» e a fronte «della drammaticità dei tempi che stiamo vivendo» tutti, con la nostra opera, siamo chiamati a «costruire la pace». E fra i costruttori di pace, un riferimento è andato a San Francesco d’Assisi, «che morirà due anni dopo Gualtiero, nel 1226». «San Gualtiero e San Francesco mostrano una grande capacità di rinnovare la società», ha concluso il cardinal Bassetti, che al termine della celebrazione è stato ringraziato per la sua presenza a Lodi con il dono di un trittico realizzato dall’artista Romeo Brioschi, parrocchiano di San Gaultiero, e che al centro ha proprio la figura del santo lodigiano, la stessa che è conservata in un dipinto della chiesa parrocchiale. Un sentito ringraziamento, a nome di tutta la parrocchia, è arrivato poi da don Renato Fiazza, che ha citato anche don Luca Anelli e monsignor Giuseppe Cremascoli per l’apporto al volume dedicato alla storia di San Gualtiero, e Vittorio Sozzi, vero regista delle celebrazioni in corso in questi mesi. «Grazie a questa vivace comunità parrocchiale che sta spendendosi in un ricco calendario di iniziative per ricordare il nostro fondatore», ha aggiunto don Fiazza, prima dell’applauso al cardinale.

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