
«Le nostre porte sono aperte
a tutti i popoli e a tutte le culture»
LODI La comunità ecuadoriana in festa in occasione dell’appuntamento religioso dedicato alla Madonna del Cisne
«Le porte della Chiesa sono aperte a tutti i popoli, a tutte le nazioni e a tutte le culture, perché possiamo diventare fratelli e sorelle tutti, del mondo intero».
Ieri mattina la celebrazione dedicata alla Madonna del Cisne ha riunito in cattedrale la comunità ecuadoriana che, insieme al vescovo monsignor Maurizio Malvestiti ha vissuto un momento di devozione, con preghiere, doni, canti sul sagrato in onore della Vergine. «Fermamente crediamo nel perdono e nella pace che vengono da Dio, li riceviamo nel sacramento della Confessione; fermamente crediamo nella Comunione fraterna che l’Eucarestia compie tra di noi. Fede, speranza e carità non sono pero’ un tranquillante per le nostre croci, ma forza viva per tenere fisso lo sguardo su Gesù, che dà origine alla fede e la porta a compimento; sono forza per perseverare, anche sottoponendoci alla Croce, resistendo, se necessario fino al sangue nella lotta contro al peccato».
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Le parole del Vangelo sono fuoco che bruciano la menzogna e la corruzione, ha proseguito il vescovo: «Smascherano la pace falsa e il quieto vivere che nasconde il male e permette che i deboli e i poveri paghino le conseguenze dei prepotenti e dei superbi. Il Vangelo è cambiamento di ciò che è disumano, è vera pace, vera bontà, non maschera o caricatura che consente al male di avvelenare i singoli, diventando male sociale. Ma il Vangelo è anche realismo, andando alle cause più lontane dei conflitti, per seminare e coltivare la pace». Con il Signore siamo chiamati ad abbattere le barriere per costruire ponti: «Nulla della creazione deve andare perduto: il fuoco del Vangelo difende gli ultimi e poveri a pieno titolo, accanto a chi ha le possibilità, che è chiamato alla condivisione solidale nella fraternità, proprio come previsto nel programma del Giubileo della speranza». Il vescovo a inizio Messa e a fine omelia si è rivolto agli ecuadoriani con espressioni molto accoglienti in lingua spagnola. Dopo la benedizione della statua della Madonna, che è stata rinnovata nell’abito reso splendente, la processione si è snodata per le vie del centro. Tra i concelebranti i padri Angel Quenca e Salvatore Mazzitelli, con don Angelo Dragoni incaricato della pastorale dei latino americani e don Marco Bottoni, direttore del Centro Missionario Diocesano e della pastorale dei migranti. L’incontro festoso si è concluso sui passi di danza dei Marcando Huellas di Milano coi canti del coro Virgen del Cisne di Piacenza.
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