L’appello per i cristiani della Terra Santa

Come ogni anno il Venerdì Santo sarà l’occasione per fare la colletta per la Terra Santa. Voluta dai Papi per mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi Santi, la colletta è una tradizione, che quest’anno assume un significato e un peso particolari per la drammatica situazione del Medio Oriente.

Riportiamo di seguito la lettera che il cardinale Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha inviato a tutti i vescovi e la descrizione di come vengono utilizzate le somme raccolte.

La lettera

Eccellenza Reverendissima, Come indicato dai Sommi Pontefici, la Chiesa Cattolica, riunita nel Venerdì Santo per la memoria della dolorosa Passione di Cristo, esprime con la preghiera e con la Collecta il proprio sostegno alle comunità dei fedeli e ai luoghi della Terra Santa, specialmente nell’attuale momento drammatico in cui versa l’intera regione del Medio Oriente.

Il tempo di Quaresima ci invita a meditare sull’amore per i Luoghi che sono stati all’origine della nostra fede e presso i quali, nella sequela di Cristo, Salus Mundi, si sono riunite le prime comunità cristiane, ricordate da San Paolo quando esorta calorosamente a «fare una colletta a favore dei poveri …» (cfr. Rm 15,25-26; Gal 2,10; 1Cor 16; 2Cor 8-9).

Come l’Apostolo, anche Papa Francesco ha particolarmente a cuore le sofferenze di tanti fratelli e sorelle in questo angolo del mondo, reso sacro dal Sangue dell’Agnello, ed «aggravate negli ultimi mesi a causa dei conflitti che tormentano la Regione […]. Questa sofferenza grida verso Dio e fa appello all’impegno di tutti noi, nella preghiera e in ogni tipo di iniziativa» (Papa Francesco, Lettera ai Cristiani del Medio Oriente, 21 dicembre 2014).

Attualmente sono milioni gli sfollati che fuggono dalla Siria e dall’Iraq, dove il grido delle armi non tace e la via del dialogo e della concordia pare completamente smarrita, mentre sembra prevalere l’odio insensato di chi uccide e la disperazione disarmante di chi ha perso tutto ed è stato sradicato dalla terra dei propri padri.

Se i cristiani di Terra Santa sono esortati a resistere per quanto possibile ad ogni tentazione di fuga, ai fedeli in tutto il mondo si chiede di prendere a cuore la loro vicenda. Essa coinvolge fratelli appartenenti alle diverse confessioni, in quell’Ecumenismo del sangue che concorre al trionfo dell’unità: «ut unum sint!» (Gv 17,21).

La Collecta pro Terra Sancta, quest’anno è più che mai occasione preziosa per essere pellegrini nella fede sull’esempio del Santo Padre, che nel maggio scorso ha visitato questo lembo di Terra caro ai Cristiani, agli Ebrei e ai Musulmani e promuovere il dialogo attraverso la concordia, la preghiera e la condivisione tra tutti i fratelli in Cristo, perché «il cammino della pace si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso sangue e facciamo parte del genere umano; se non dimentichiamo di avere un unico Padre nel cielo e di essere tutti suoi figli, fatti a sua immagine e somiglianza.» (Omelia di Papa Francesco durante la S. Messa all’International Stadium di Amman, 24 maggio 2014).

Il piccolo gregge dei Cristiani, sparso per tutto il Medio Oriente è chiamato «a promuovere il dialogo, a costruire ponti, secondo lo spirito delle Beatitudini (cfr. Mt 5,3-12), a proclamare il vangelo della pace...» (Id., Lettera ai Cristiani del Medio Oriente).

Solo nell’unità dello spirito e nella carità fraterna di tutti i discepoli di Cristo, la Chiesa, Sua Sposa, potrà dare testimonianza di speranza ai suoi figli che vivono ogni giorno le stesse sofferenze del Signore umiliato ed abbandonato.

Auspico che la Collecta riceva accoglienza da parte di tutte le Chiese locali, perché possa crescere la partecipazione solidale che la nostra Congregazione coordina al fine di garantire alla Terra Santa il sostegno necessario alle esigenze della vita ecclesiale ordinaria e a tutte le diverse necessità.

A Lei, ai suoi diretti Collaboratori, particolarmente ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, e ai fedeli tutti, porgo il riconoscente ringraziamento del Santo Padre Francesco unitamente a quello di questo Dicastero e delle Chiese che vivono nella Terra di Cristo per la generosa dedizione e il sentito impegno per la buona riuscita della Collecta pro Terra Sancta.

il sostegno possibile

grazie alle somme raccolte

Sussidi ordinari e straordinari per il culto, la vita ecclesiale e la promozione umana

La Colletta è regolata da specifiche disposizioni pontificie che ne stabiliscono l’assegnazione alla Custodia Francescana per prima, la quale è incaricata del mantenimento dei Santuari sorti sui Luoghi Santi e delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali, che consentono la vita delle parrocchie e dei più diversi organismi ecclesiali attorno ad essi, affinché comunità vive ed operanti ne siano la più evangelica salvaguardia.

Un contributo annuale è assegnato alla Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa per l’indispensabile impegno di coordinamento e promozione della presenza ecclesiale.

Alle altre comunità ecclesiali cattoliche sia latine sia orientali delle varie tradizioni (Chiese patriarcali, metropolie, eparchie ed esarcati; diocesi latine e vicariati apostolici), come a numerose c benemerite famiglie religiose maschili e femminili sono assegnati contributi ordinari e straordinari per le stesse finalità.

I Territori che beneficiano sotto diverse forme ed entità di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina e Israele; Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia ed Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

Tra i sussidi straordinari il contributo: a istituzioni locali e internazionali, ecclesiastiche e civili, col coordinamento dell’Autorità Palestinese; a progetti abitativi che offrano a giovani nuclei familiari di rimanere in Terra Santa.

L’ammontare complessivo dei suesposti sussidi è pari a U.S.D. 2.404.960,52.

Sussidi specifici per l’attività scolastica di ogni ordine e grado

Una rete scolastica capillare, specie attraverso le parrocchie, favorisce un grado di scolarizzazione diffuso e qualificato, che è molto apprezzato a livello ecumenico ed interreligioso, come attesta la frequenza in percentuale di rilievo di studenti provenienti da altre Chiese e Comunità ecclesiali cristiane e dalla popolazione musulmana.

La Diocesi patriarcale di Gerusalemme e la Custodia Francescana sostengono da lunga data un ammirevole impegno in questo ambito con l’aiuto proveniente dalla Colletta, che è seguito da organismi propri.

È attivo un Segretariato di Solidarietà che coordina il sostegno alle istituzioni scolastiche gestite dalle altre Comunità cattoliche e dagli Istituti Religiosi.

Va segnalata la Bethlehem University per il rilevante contributo annuale assegnatole, dopo la recente acquisizione di una struttura nella città di Betlemme per il necessario ampliamento della prestigiosa istituzione.

Il totale dei contributi per le attività scolastiche è di U.S.D. 2.625.000,00.

Altri sussidi per la Formazione

Grazie alla Colletta si può provvedere a devolvere contributi ai seminari, alle case di formazione religiose e istituzioni culturali nei Territori indicati, sostenendo sotto varie forme (per diversi con borse di studio complete di vitto e alloggio, tasse universitarie e ogni altra necessità sanitaria) anche a Roma, dove studiano giovani seminaristi e sacerdoti, religiosi e religiose, e, compatibilmente con i fondi disponibili, alcuni laici, provenienti dall’area mediorientale, i quali vi ritorneranno, specialmente quali futuri formatori.

In questi anni, a motivo della delicata congiuntura economica internazionale, avanza il problema di un particolare sostegno alle stesse famiglie cristiane, che sono sempre più in difficoltà a garantire la loro partecipazione nella gestione amministrativa delle scuole cattoliche.

Emergenze

La possibile attenzione è riservata alle emergenze e nell’anno 2014 vi sono stati stanziamenti per la Siria e l’Iraq.

Per le varie emergenze sono stati concessi degli aiuti che ammontano a U.S.D. 2.484.827,27.

La Congregazione per le Chiese Orientali con altri proventi offerti dalla Chiesa universale e da singoli benefattori, e con l’encomiabile impegno delle agenzie cattoliche internazionali, provvede ai sussidi ordinari e straordinari a tutte le altre Chiese orientali cattoliche del mondo sia nella madrepatria sia nella diaspora. Sul piano formativo, solo in Roma, contribuisce al sostentamento del Pontificio Istituto Orientale, istituzione accademica superiore con le due facoltà di Scienze Ecclesiastiche Orientali e di Diritto Canonico Orientale, di cui è Gran Cancelliere il Cardinale Prefetto del Dicastero, e circa 400 studenti nelle 8 Istituzioni Formative direttamente gestite con borse di studio complete, intervenendo poi con parziali contributi a studenti presso altre strutture culturali.

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