«La Vergine segno e anticipazione di ciò che ci attende»

La celebrazione del vescovo Maurizio alla Mater Amabilis di Ossago

A 101 anni dei primi miracoli, che le testimonianze ricordano avvenuti il 21 e 29 aprile 1923, a Ossago la devozione per la Mater Amabilis non è mai venuta meno, portando nella chiesa del piccolo comune alle porte di Lodi anche ieri numerosi fedeli. È stata come sempre la fiaccolata giunta sul sagrato del santuario ad avviare la celebrazione presieduta dal vescovo Maurizio. Alla funzione hanno partecipato gli ammalati, di cui la Mater Amabilis è patrona, accompagnati dai volontari Unitalsi guidati da Carlo Bosatra. «Maria è segno e anticipazione di ciò che ci attende - ha ricordato monsignor Malvestiti nell’omelia che ha fatto seguito al saluto a tutti i presenti, con uno speciale augurio a don Francesco Bergomi, amministratore parrocchiale alla sua prima celebrazione per la Mater Amabilis dalla sua nomina della scorsa estate -. È una promessa che le lacrime saranno asciugate dal Signore per noi cristiani che sperimentiamo il dolore e il morire ma riceviamo in cambio il messaggio che tutto ciò sarà un passaggio alla vita eterna». Mater Amabilis in cui si compiono le parole profetiche di Isaia, «con i passi della fede che ci vengono tracciati da Maria stessa per prima e poi dai Santi: tra loro ricordiamo San Bassiano, Sant’Alberto e San Gualtero - ha aggiunto il vescovo Maurizio -. La nostra fede è fondata sull’evento della resurrezione, con gli apostoli che hanno trasmesso le parole con la forza dello Spirito Santo, ciò che ora fanno i battezzati: non abbiate paura, non temete e non rimanete fermi, anche quando si è fiaccati dalla malattia, il cuore puo‘ correre seguendo con Maria il Signore mai perdendo la speranza. Sotto lo sguardo della Mater Amabilis onoriamo le promesse battesimali, rinnovate negli altri sacramenti». Gli ammalati, ma anche i poveri e gli esclusi, sono e devono essere nelle preghiere di ognuno di noi, «senza dimenticare l’unità e la pace in Terra Santa e in Ucraina, terre in cui la Mater Amabilis è molto amata – ha concluso il vescovo Maurizio ricordando anche il giorno della Liberazione e lo spirito di democrazia e di legalità da condividere con le giovani generazioni -. Una pace che è possibile grazie alla misericordia pasquale che la stessa Mater Amabilis assicura a tutti». La liturgia eucaristica nel santuario è stata animata dalla corale e si è conclusa con la preghiera alla Mater Amabilis, con il vescovo Maurizio e i sacerdoti che si sono recati a renderle omaggio vicino alla sua effigie tanto venerata.

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