La Messa in ricordo di santa Cabrini,
«Chi è povero non è mai colpevole»

SANT’ANGELO La celebrazione presieduta da monsignor Egidio Miragoli nell’ambito del Luglio cabriniano

A 175 anni dalla nascita di santa Cabrini, il suo insegnamento è ancora oggi attuale: l’incertezza e il timore del domani possono essere meno pressanti grazie alla speranza, alla fiducia e alla fede nel Signore.

A confermarlo ieri sera, nella tradizionale celebrazione in piazza XV Luglio, è stato anche il vescovo di Mondovì, monsignor Egidio Miragoli. La Messa, anticipata dalla processione partita dalla basilica con l’immagine di madre Cabrini e le reliquie, ha visto come sempre una grande partecipazione di fedeli e delle autorità locali e del territorio provinciale. Un legame, quello tra madre Cabrini e monsignor Miragoli sottolineato anche ad inizio celebrazione dal parroco monsignor Enzo Raimondi che ha ricordato come il vescovo di Mondovì nel 1996 partecipò ai momenti del Luglio Cabriniano, rivestendo poi per lungo tempo, dal 1994 al dicembre 2017, il ruolo di parroco a Lodi nella parrocchia intitolata alla santa nata a Sant’Angelo il 15 luglio del 1850. «Un legame con lei che avrò per sempre» ha ricordato monsignor Miragoli durante l’omelia in cui il focus è stato posato «non sui dati conosciuti, quelli biografici che tutti sanno, ma sull’interpretazione della liturgia, su quanto fatto da madre Cabrini in base alla parola del Signore» ha aggiunto il vescovo di Mondovì focalizzandosi soprattutto sul tema della povertà «che ci circonda oggi. Serviranno occhi per scorgerla, per non ignorarla e mani per soccorrere chi è in difficoltà come fatto dalla Cabrini, perché chi è povero non è mai colpevole». Ma c’è anche un altro grande insegnamento dato da Gesù e dalla stessa santa, «lo sguardo che va oltre – ha aggiunto monsignor Miragoli -. Lodare sempre, credere nel disegno di Dio. Tante vicende che hanno segnato la vita di santa Cabrini potevano portarla a scoraggiarsi, ma lei non lo ha fatto e ha sempre creduto fermamente. E noi oggi, che viviamo in un periodo in cui tante guerre ci sono ancora, nelle difficoltà della Chiesa, con il Covid che ha dato un forte scossone a qualsiasi certezza, non dobbiamo perdere fiducia, dobbiamo camminare nella fede con ferma certezza come fatto da Madre Cabrini».

Celebrazione, conclusa con il canto dell’inno “Nel cuore della grande America”, che ha visto la partecipazione della corale e del corpo bandistico Santa Cecilia, ringraziati da monsignor Raimondi al pari di Bruno Cerri e di tutti coloro che si spendono costantemente per la comunità e per permettere gli appuntamenti del Luglio Cabriniano.

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