La Giornata di migranti e rifugiati

Sarà celebrata in tutto il mondo il 15 gennaio

Ricorre domenica 15 gennaio la 98^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Questa Giornata che vanta oramai una tradizione quasi centenaria ci ricorda l’attenzione e l’amore che la Chiesa riserva a quei fratelli la cui vita è segnata, positivamente o negativamente, dall’evento di una migrazione alla quale sovente si è costretti come estrema chance per una vita migliore o almeno degna di essere vissuta. Quest’anno il tema scelto per la giornata è “Migrazioni e nuova evangelizzazione”. Vorrei sottolineare alcuni passaggi del messaggio del Papa che mi sembrano utili per una riflessione condivisa.

Fu il beato Giovanni Paolo II ad introdurre l’idea di una “nuova evangelizzazione” per il mondo, ma tale espressione era già presente in un altro documento profetico di papa Paolo VI, l’”Evangelii Nuntiandi” che parlava già 40 anni fa di annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo in un contesto di vasti e profondi mutamenti della società attuale che rendono ancora più urgente tale annuncio. Ora il fenomeno migratorio è, indubitabilmente, elemento essenziale di questi vasti e profondi mutamenti cui accennava già papa Montini, fenomeno favorito dall’abbattimento delle frontiere e dal processo della globalizzazione, fenomeno che, quindi, diventa occasione propizia per l’annuncio del Vangelo. Nel suo messaggio Papa Benedetto ricorda che oggi le persone e i popoli sono più vicini sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi. In questa nuova situazione, continua il Papa, diventa urgente risvegliare in ogni cristiano e in ogni comunità l’entusiasmo e il coraggio dell’annuncio evangelico ai tanti fratelli e sorelle che chiedono accoglienza nei Paesi di antica tradizione cristiana, in particolare i paesi europei.

Benedetto XVI coglie poi la problematicità dell’evangelizzazione legata alla situazione dei paesi di accoglienza. Il fenomeno migratorio ha prodotto una mescolanza di persone e di popoli senza precedenti, con problematiche nuove non solo da un punto di vista umano, ma anche etico, religioso e spirituale. Le conseguenze legate alla secolarizzazione, all’emergere di nuovi movimenti settari, ad una diffusa insensibilità nei confronti della fede cristiana e una marcata tendenza alla frammentarietà, rendono difficile l’annuncio del Vangelo e la sua accoglienza. Il rischio è che i migranti che hanno conosciuto Cristo (anche nelle loro terre di origine) e l’hanno accolto, non di rado sono spinti a non ritenerlo più rilevante nella propria vita, a perdere il senso della fede, a non riconoscersi più come parte della Chiesa e spesso conducono un’esistenza non più segnata da Cristo e dal suo Vangelo. Il Papa sottolinea che la Chiesa è posta di fronte alla sfida di aiutare i migranti a mantenere salda la fede, individuando anche nuove strategie pastorali che possano favorire l’annuncio del Vangelo per risvegliare coscienze assopite e per ridonare orizzonti di speranza e di pace, anche attraverso il dialogo rispettoso con uomini e donne di altre fede e religione, e la testimonianza concreta della solidarietà. Tutti, ricorda Benedetto XVI, dobbiamo ricordarci che il cristiano è chiamato alla santità dovunque si trovi, anche in terra straniera.

Il messaggio continua poi con un riferimento agli operatori pastorali, sacerdoti, religiosi e laici, che si trovano a lavorare nella pastorale dei migranti e accenna, come sempre, ai rifugiati per motivi politici che non devono essere oggetto di discriminazioni, ma che devono essere tutelati nel rispetto dei diritti ma anche nella consapevolezza dei loro doveri. Infine il Pontefice ricorda i tanti studenti internazionali che spesso trovano difficoltà burocratiche e sperimentano disagi nella ricerca di un alloggio o di una struttura di accoglienza anche dopo aver avuto regolare accesso alle varie facoltà universitarie.

Concludendo mi sembra opportuno citare una frase del Papa che dice che “l’odierno fenomeno migratorio, diventa quindi opportunità provvidenziale per l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo”.

Venendo alla nostra comunità diocesana, trovate in questa pagina il programma della Giornata Mondiale di quest’anno. Vorrei sottolineare l’appuntamento di martedì 10 gennaio alle ore 21 al Ridotto del Teatro Le Vigne per un incontro con Mons. Giancarlo Quadri, Direttore della Pastorale dei Migranti della diocesi di Milano. L’invito è per i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i laici dei Consigli Pastorali e per coloro che operano e si occupano di migrazioni e di interculturalità. Sarà l’occasione per approfondire ulteriormente le tematiche pastorali legate al mondo delle migrazioni e conoscere un po’ più da vicino la ricca esperienza che nel settore ha la diocesi di Milano.

Domenica 15 gennaio poi vivremo il momento celebrativo con la messa nella chiesa di San Giacomo seguito da un incontro fraterno nel salone dell’oratorio di San Rocco in Borgo.

Vorrei concludere con un appello ai parroci e alle comunità cristiane della nostra diocesi. Appello che vuole essere un auspicio. Cerchiamo di essere attenti alle persone straniere che hanno emigrato e che magari vivono sul territorio della parrocchia. Cerchiamo di vivere il Vangelo dell’accoglienza coinvolgendo la comunità cristiana e segnaliamo la presenza di fratelli stranieri e migranti sul territorio all’Ufficio diocesano per pensare insieme modi nuovi di annuncio del Vangelo che aiutano i fratelli e le sorelle che bussano alle nostre porte ma che, nello stesso tempo, sono occasione formidabile per il rinnovamento della nostra gente e delle nostre comunità.

don Antonello Martinenghi

direttore Ufficio Migrantes

della diocesi di Lodi

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