La festa dei cresimandi

con il vescovo

«Se dovessi nascere un’altra volta, chiederei ancora di essere mandato come vescovo di Lodi». Sorride, monsignor Maurizio Malvestiti, che vorrebbe racchiudere in un unico abbraccio gli oltre 2000 cresimandi riuniti ieri pomeriggio al PalaCastellotti. È la loro festa, prima della celebrazione del sacramento della confermazione che si terrà nelle parrocchie questa primavera. Un evento nato dalla collaborazione tra il Centro diocesano vocazioni, diretto da don Carlo Groppi, e l’associazione Hope di cui è responsabile il lodigiano Marco Brusati. In pullman e in auto, i ragazzi sono arrivati da tutta la diocesi, accolti da Enrico Selleri, conduttore di Tv 2000 e Gigi Cotichella, educatore ed animatore. I presentatori, in attesa del vescovo, hanno intrattenuto il pubblico con giochi, animazione e prove di canto, insieme al grande coro composto da una trentina di ragazzi lodigiani.

A ciascuno dei partecipanti, prima di entrare nel palazzetto, è stato chiesto di depositare un bene di prima necessità: i vicariati da gennaio ad oggi si sono infatti impegnati a promuovere una grande colletta alimentare i cui prodotti saranno destinati al Centro di raccolta solidale per il diritto al cibo, attraverso il progetto quaresimale Caritas: “La carità spesa bene”. «Se Papa Francesco sa di questa vostra gioia, viene subito a Lodi», ha esordito il vescovo al suo arrivo, poi ha richiamato tutti al silenzio: «Ormai voi siete esperti anche della lingua inglese, sentivo infatti che pronunciavate benissimo “Share his life”, cioè “Spezza il pane di vita”». Ed è proprio questo lo slogan che ha scandito tutta la festa, ispirato dal racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci narrata nel Vangelo di Marco, la cui lettura ha preceduto il commento di Malvestiti. «Quale è la vita di cui parliamo? - ha chiesto -. Gesù offre se stesso per la nostra vita perchè sia eterna e non finisca mai. Nel pane e nel vino della Santa Messa incontriamo Lui che spezza la sua vita per noi e ci insegna con la forza dello Spirito Santo a donare a nostra volta la vita ai fratelli». Il vescovo ha parlato anche di male «attorno a noi e dentro di noi» e, a questo proposito, ha ricordato la storia biblica di Giona, gettato in mare e inghiottito da una balena per la sua disobbedienza a Dio, ma poi liberato da Dio stesso: «Nessuno abbia paura - ha esortato -. Lui ci ripescherà». A completare il momento di riflessione si sono aggiunte le testimonianze di Francesca, cresimanda di Corte Palasio che, recitando nei musical allestiti dal suo oratorio, ha riconosciuto di aver messo in gioco «i talenti donati dal Signore», e di Giacomo e Luca, amici santangiolini, chierichetti e scout che hanno condiviso la loro esperienza di Chiesa.

Ma le sorprese non finiscono, perché una carrellata di ospiti ha accompagnato i cresimandi: il ruandese “Libérateur”, autore di canzoni sulla pace e sulla fratellanza, il cantautore pugliese Francesco Sportelli e infine il disegnatore della Bonelli Francesco Rizzato che con l’aiuto di due giovanissime aiutanti ha realizzato una dipinto diviso in quattro icone (le nozze di Cana, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, l’Ultima Cena e l’incontro con i discepoli di Emmaus) che unite hanno formato una crocefissione offerta in dono al vescovo.

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