
Chiesa / Centro Lodigiano
Sabato 08 Marzo 2025
«La certezza di essere amati e preziosi agli occhi di Dio»
Liturgia penitenziale per il vicariato di Sant’Angelo con il vescovo Maurizio

Sant’Angelo Lodigiano
Tempo di Statio penitenziale, la prima di quelle previste nella Diocesi durante la Quaresima, ieri sera venerdì 7 marzo a Sant’Angelo. Il cammino, che ha preso il via alle 20.45 dall’oratorio San Luigi con la conclusione nella basilica dei SS. Antonio abate e Santa Francesca Saverio Cabrini, è stato guidato dal vescovo Maurizio. Al termine della Statio si è svolta la celebrazione penitenziale. «All’inizio del nostro pellegrinaggio penitenziale quaresimale richiamiamo alla mente con quale animo abbiamo maturato questo proposito. Il nostro camminare verso la Chiesa giubilare ci ispiri nelle opere di carità, sorretti dalla speranza - ha affermato monsignor Malvestiti nel corso del momento di preghiera -. Cosa ci spinge a camminare dietro una croce in mezzo ai nostri paesi e città passando tra la gente che tenta di divertirsi tacitando i perché del vivere della vita, andando in direzione di una parola sensata, dell’appello alla conversione? Si deve camminare davanti al mondo umilmente ma determinati per rincuorare chi è smarrito, assicurando che la speranza non si farà mai intimorire. Ci chiediamo chi se non il Crocifisso Risorto potrà accogliere il dolore trasfigurandolo attraverso uomini e donne che accolgono il Vangelo, deboli ma risoluti nella fede che incoraggiati dalla speranza che non delude perseverano nella carità. Fermamente diciamo che desideriamo credere e inginocchiarci davanti all’amore della Croce pentendoci dei peccati, avendo la certezza di essere amati perché siamo preziosi agli occhi di Dio. C’è una alternativa ad ogni nostra colpevole sconfitta se non ci arrendiamo e ripariamo nella grazia divina, chiedendo e offrendo la fraterna solidarietà. Il tribunale di Dio porta il nome della misericordia. Né morte né vita ci separeranno da Dio. Ecco perché la speranza cristiana non delude».

Citando Papa Francesco e Sant’Agostino il vescovo ha richiamato la Misericordia, che è Cristo e la misera che rappresenta tutti noi: «Quanta pietà e giustizia divina in un dialogo a due che si realizza oggi per noi e che dice l’essenza del Giubileo. Tutto è grazia di Cristo. Il sacramento della penitenza è un evento pasquale da custodire nella coerenza della nostra vita al fine di restituire il più possibile ai poveri, ai piccoli e agli esclusi il molto che abbiamo ricevuto. Nessuno si senta escluso dal Giubileo, è questa la parola che dobbiamo portare ai nostri fratelli». Alla fine il vescovo ha ringraziato il vicario di Sant’Angelo monsignor Raimondi e gli altri sacerdoti, con i quali ha confessato i fedeli, mentre il coro eseguiva canti e preghiere
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