In silenzio sotto la Croce di Cristo

La liturgia è stata

presieduta dal Vescovo,

mentre è stato il parroco della cattedrale

monsignor Badaracco

a pronunciare l’omelia

È iniziata con il silenzio la celebrazione della Passione del Signore. Nel secondo giorno del triduo pasquale, Venerdì Santo, una cattedrale priva di qualsiasi ornamento ha accolto i fedeli e il Vescovo, monsignor Giuseppe Merisi, che è entrato in chiesa al seguito della processione aperta dai coristi della cappella musicale, diretta da don Piero Panzetti, e dai presbiteri del Capitolo. Davanti all’altare spoglio, tre seminaristi hanno riproposto il racconto della Passione secondo il Vangelo di Giovanni, mentre i fedeli si sono seduti, raccolti nell’ascolto silenzioso.

Monsignor Franco Badaracco, parroco della cattedrale, ha tenuto poi una breve predicazione: «Con il Venerdì Santo inizia il grande giorno del silenzio, quello di Dio davanti alla domanda del Figlio “Perchè mi hai abbandonato?”, quello di Gesù che consegna il Suo Spirito e quello dell’umanità, che, secondo la lettura di Isaia, vedrà un fatto mai raccontato». Davanti al sepolcro sigillato, il silenzio penetra e riempie tutta la persona di sconcerto, ammirazione, gratitudine, timore, tristezza e speranza. «È il linguaggio delle forti passioni - ha proseguito Badaracco -. Nella sua profondità echeggia soltanto il palpito del cuore che batte per amore». Nel racconto della Crocifissione sono poche le parole pronunciate da Gesù e il silenzio diventa più denso: «Gesù muore con un grido senza parole. Ci chiediamo, perchè? L’autore dell’omelia che leggeremo domani mattina nell’Ufficio delle letture risponde che la terra è rimasta sbigottita e tace perchè il Dio fatto uomo si è addormentato». Scendendo agli Inferi, ha poi svegliato coloro che da secoli dormivano e attendevano nelle tenebre di risorgere.

Il parroco ha infine invitato i presenti all’adorazione della Croce, esposta dopo la preghiera dei fedeli: «Questa sera potremo anche noi ascoltare l’amore di Dio, inginocchiandoci ai piedi della Croce e scendendo nelle profondità silenziose delle nostre coscienze e dei nostri cuori». Tutti hanno quindi potuto mettersi in coda per baciare il legno sacro. Una processione interminabile ha reso omaggio al Cristo inizialmente coperto da un drappo viola e poi svelato, mentre la Cappella ha intonato «Ecco il legno della Croce, al quale è appesa la salvezza del mondo». Anche il Santissimo è stato esposto sull’altare, mentre il Vescovo ha officiato il rito della Comunione.

Al termine della funzione, l’ostensione del Cristo Crocifisso ha consentito ai fedeli di rivolgere un’ultima preghiera, prima del Sabato Santo, giorno del silenzio e dell’attesa della Veglia pasquale, che in Cattedrale verrà presieduta dal Vescovo a partire dalle 21.30.

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