In duomo la grande veglia dei giovani

«Come mettere in rapporto la gioia cui ci invita il Papa con la solitudine, la cattiveria, le difficoltà di cui tutti siamo testimoni nel mondo?» È l'interrogativo posto dal Vescovo ai giovani arrivati nella Cattedrale di Lodi sabato sera per la Veglia diocesana nella XXVII Giornata Mondiale della Gioventù. Il messaggio di Benedetto XVI in questa occasione infatti parte dall'espressione “Siate sempre lieti nel Signore”, dalla Lettera di Paolo ai Filippesi. «La gioia è una testimonianza importante della bellezza e dell'affidabilità della fede cristiana. La gioia è frutto della fede», scrive il Papa. E monsignor Merisi ai giovani ha fatto notare: «Da questa parole si comprende che la gioia parla della fede, ma la fede viene prima. È frutto della fede. Occorre alzare lo sguardo, sapendo che Dio ci accompagna nel nostro cammino, anche nelle difficoltà, e affidarci a Lui».

Erano tantissimi i giovani lodigiani convenuti in Cattedrale sabato. Così come si notavano i sacerdoti impegnati negli oratori, le religiose, i catechisti, presenze non scontate di adulti che hanno già dato una direzione di servizio alla propria vita. E alcuni genitori, venuti in particolare per la professione di fede dei 19enni, professione pronunciata pubblicamente davanti al Vescovo e a tutta la Chiesa di Lodi proprio all'inizio della Veglia. Un bel gruppo di 19enni vi si è infatti preparato attraverso un cammino di due anni e che ha coinvolto i vicariati, l'esperienza degli esercizi spirituali e un piccolo ritiro il 26 marzo, prima del loro arrivo a piedi sabato da Arcagna a Lodi. Per loro e per tutti i giovani della diocesi è stata dunque pensata come ogni anno la Veglia alla vigilia della Domenica delle Palme, un appuntamento che vede in comunione i giovani di tutto il mondo, voluto da Giovanni Paolo II e proseguito da Benedetto XVI.

Anche nella Cattedrale di Lodi dunque, nella celebrazione curata dalla Pastorale Giovanile insieme a giovani di molti movimenti e associazioni, la Veglia è stata occasione di preghiera, ascolto, adorazione eucaristica. L'Eucarestia è stata infatti esposta per tutta la serata a ricordare il centro del significato della fede professata dai 19enni e il dono della vita dei cristiani. «Trovare e conservare la gioia spirituale nasce dall'incontro con il Signore che chiede di seguirlo, di fare la scelta decisa di puntare tutto su di Lui - scrive il Papa -. Cari giovani, non abbiate paura di mettere in gioco la vostra vita facendo spazio a Gesù Cristo e al suo Vangelo; è la strada per avere la pace e la vera felicità nell'intimo di noi stessi, è la strada per la vera realizzazione della nostra esistenza di figli di Dio».

Raffaella Bianchi

© RIPRODUZIONE RISERVATA