Il viaggio “inquieto” dell’Epifania

Oggi alle 18 in cattedrale la Messa presieduta dal vescovo Maurizio

I tre Re Magi, a volte, rischiano di essere sminuiti fino a diventare semplicemente pittoresche statuine del presepe, mentre l’Epifania diventa la festa meno attesa, perché segna per tutti il ritorno alle attività quotidiane, scuola e lavoro. Eppure, questi personaggi tanto famosi quanto avvolti nel mistero sono in realtà tra i più affascinanti del Vangelo.

Perché il loro cuore è inquieto, e questa inquietudine, questa sete del divino li fa alzare in piedi e partire per il viaggio incredibile che si compie nella capanna di Betlemme. Sono tre re, sono carichi di ricchezze, potrebbero godersi il loro status e il loro lusso; sanno leggere le stelle, potrebbero restare nel loro palazzo, soddisfatti della loro scienza e della loro cultura, eppure hanno capito che tutta la filosofia del mondo li chiama ad indagare cosa c’è oltre le stelle e oltre le ricchezze mondane, li chiama a mettersi in viaggio in cerca dell’essenziale. L’essenziale è il sorriso di quel bambino che li aspetta nella mangiatoia di Betlemme, che li aspetterà sempre come aspetta ogni uomo e donna, al termine del pellegrinaggio che ciascuno compie dentro di sé e attraverso il mondo.

La Santa Messa

Oggi pomeriggio, alle 18, il vescovo Maurizio presiederà, in cattedrale, la Santa Messa in cui la Chiesa cattolica fa memoria di questo avvenimento che continua a interrogare l’anima umana.

Come da tradizione, poi, sarà l’occasione per annunciare ufficialmente il giorno di Pasqua del 2024.

I ministeri

La celebrazione dell’Epifania sarà anche il momento per conferire alcuni ministeri. Sarà conferito il mandato del Lettorato a tre seminaristi (Marco Cremascoli della parrocchia di San Biagio a Codogno, Marco Dellanoce della parrocchia dell’Assunta in Lodi, ed Ettore Fumagalli di Spino d’Adda) e dell’accolitato a due seminaristi (Alberto Gibilaro, della parrocchia di San Biagio in Codogno, e Matteo Vailati Facchini della parrocchia dell’Assunzione in Castiglione d’Adda) e a un candidato al diaconato permanente, Marco Moroni della parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo in Lodi.

Un mandato che sempre più è da considerarsi non come una tappa intermedia della vocazione sacerdotale, ma come un’occasione anche per i laici di dedicarsi alla missione della Chiesa assumendo alcune funzioni particolari e servizi fondamentali per la comunità.

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