Il vescovo a Salerano per la Giornata per la vita e la festa patronale

Nella parrocchiale la Messa presieduta da monsignor Malvestiti

Domani, domenica 5 febbraio, la Chiesa italiana celebrerà la 45esima Giornata nazionale per la vita, un appuntamento (nato nel 1978) che è consolidato segno di un’attenzione delle comunità cristiane in particolare verso la tutela e la promozione della vita nascente, in un Paese in grave crisi demografica e insidiato dalla “cultura dello scarto”. E il vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti celebrerà domani (alle 10,30) la “Giornata per la vita” a Salerano che coinciderà con la festa patronale della “Candelora”. La Chiesa cattolica celebra in questa data (la festa liturgica del 2 febbraio è spostata a Salerano a domani) la Purificazione di Maria Vergine (la parrocchia è a Lei dedicata) e la presentazione di Gesù al Tempio, come è narrato nel Vangelo di Luca. Dal Municipio (alle 10,15) partirà il corteo delle autorità con le figuranti in costume tradizionale che porteranno i cesti con i frutti della terra verso la chiesa parrocchiale che saranno poi offerti durante la Messa insieme ai ceri. Alle 10,30 la Santa Messa solenne presieduta dal vescovo Maurizio, concelebrante don Luigi Avanti, invitato dal parroco don Gianni Zanaboni in ricordo del servizio pastorale prestato come vicario parrocchiale per diversi anni. Presenti alla celebrazione di domani, oltre ai fedeli della comunità, i referenti del Movimento per la vita del Lodigiano, i vice direttori dell’Ufficio famiglia della diocesi, il direttore del Consultorio diocesano “Centro per la famiglia” di Lodi e il presidente del Forum provinciale delle associazioni familiari. Al termine della Messa, dopo il saluto del sindaco Stefania Marcolin, verranno liberate in cielo le colombe e fatte risuonare le campane da parte de “I Campanatt”.

La Giornata per la vita ha come tema: «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte”». L’auspicio dei vescovi è che questo appuntamento «rinnovi l’adesione dei cattolici al “Vangelo della vita”, l’impegno a smascherare la “cultura di morte”, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse».

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