Il dialogo fra Chiesa e società per il bene comune

Il 20 febbraio l’incontro fra il vescovo Maurizio e le autorità pubbliche del Lodigiano

La città intera, il 19 gennaio, omaggia il santo patrono Bassiano, testimoniando la vicinanza rispettosa della comunità civile a quella ecclesiale, di una comunità di intenti che, nel rispetto reciproco dei ruoli, si concretizza ogni anno anche con un appuntamento che, ormai, è diventato una ricorrenza fissa. A un mese dalla festa patronale, infatti, la Casa episcopale di via Cavour accoglie le autorità pubbliche, i sindaci e gli amministratori del territorio, oltre che gli operatori sociali e le varie componenti del tessuto socio-economico del Lodigiano. Il Colloquio di San Bassiano è un’occasione di incontro e di ascolto reciproco per confrontarsi sulla situazione della terra in cui viviamo. Una dimensione, quella del confronto, la cui importanza è stata ribadita dal Sinodo diocesano che si è concluso lo scorso anno e che, adesso, è in fase di attuazione, ma che è il punto di partenza per un rinnovato impegno in quella sinodalità ordinaria che è il cuore dell’essere Chiesa (agli ospiti sarà infatti donato il Libro sinodale).

Il vescovo Maurizio, quindi, ha già mandato il proprio invito per l’evento del Colloquio di San Bassiano che, visto che il 19 cade in domenica, sono in calendario per lunedì 20 febbraio 2023 alle ore 21, nella casa vescovile (in via Cavour 31, con più agevole accesso anche da piazza Mercato).

«A tre anni esatti dall’avvio della vicenda pandemica - scrive monsignor Malvestiti -, potrò nuovamente accogliervi nella storica Galleria dei Vescovi per riflettere insieme su un tema, che è consono alla situazione europea e mondiale: “pace ... e guerra”. Ho, anticipato il secondo termine del noto riferimento letterario, quale auspicio tanto urgente per l’umanità. Prenderò spunto dall’enciclica Pacem in terris di Papa Giovanni XXIII (pubblicata 1’ 11 aprile 1963, esattamente sessanta anni fa) per uno sguardo sul nostro tempo». Durante la serata, interverrà Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa.

«Contribuiremo così in amichevole confronto a stimolare una mentalità e una prassi di rispettosa convivenza, sempre inclusiva e sempre attenta agli squilibri sociali in ogni ambito, nel desiderio di offrire un messaggio positivo soprattutto ai giovani. Siamo tenuti nei loro confronti a riaffermare che solo la dignità di tutti nella giustizia e nella condivisione di diritti e doveri mette al sicuro la pace». Ovviamente, non mancherà il riferimento al contesto locale, alle problematiche che affliggono l’economia, ma soprattutto una società in cui la pandemia ha lasciato pesanti strascichi sulla capacità di vivere appieno le relazioni, con particolare attenzione ai giovani, agli episodi di fragilità che spesso, purtroppo, li vedono protagonisti.

L’attenzione ai giovani, ai fragili, agli anziani, a uno sviluppo economico che sia rispettoso della persona e del Creato per l’edificazione della pace diventano così i pilastri intorno ai quali continua a costruirsi il dialogo tra Chiesa e società. Un dialogo che chiarisce come la dimensione religiosa e quella umana siano profondamente affini e, per chi ha fede, è ispirato dallo Spirito che si fa carne e sancito dal mistero eucaristico.

L’incontro sarà moderato dal direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale della diocesi, Riccardo Rota.

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