“I beni comuni”: incontro lunedì

Ugo Mattei, giurista e membro della “Commissione Rodotà” per l’elaborazione di principi e criteri direttivi in materia di beni pubblici, sarà l'ospite del Meic e del Laboratorio di Impegno civile nella serata “I beni comuni: quali sono e perché vanno difesi”, in programma lunedì 8 aprile alle 21, presso l’aula magna del Liceo Verri. docente di diritto civile presso l’università di Torino e di diritto internazionale comparato presso l’Hastings College of Law di San Francisco, Mattei è stato tra i redattori dei quesiti referendari contro la privatizzazione dell'acqua ed è presidente di “Acqua Bene comune Napoli”, Azienda speciale cittadina per la gestione comunitaria del bene idrico.

Quello con il giurista è il secondo incontro “Verso la società dei beni comuni”, dopo la riflessione su ambiente, suolo e paesaggio grazie alla presenza di Paolo Pileri. «Abbiamo riservato la riflessione più generale al termine di quest’anno, proponendo in precedenza incontri su tematiche precise - afferma il presidente del Meic Paolo Daccò, ricordando gli interventi di Filippo Pizzolato su “Oltre la crisi della democrazia”, di Andrea Baranes su “Capire (e cambiare) la finanza”, oltre ad incontri in ambito più ecclesiale come quello sul Concilio Vaticano II (con don Saverio Xeres) e sul cardinal Martini (con don Roberto Vignolo, Salvatore Natoli e Giovanni Colombo). «Mattei ci darà la possibilità di considerare che oltre alle categorie di proprietà pubblica e privata, date per scontate da un modello economico e culturale anche nelle nostre università, esiste l’alternativa dello spazio comunitario, un patrimonio condiviso che riguarda le comunità titolari di riferimento - annuncia Daccò.

Il presidente del Meic fa quindi un piccolo bilancio dell’attività del movimento lungo quest’anno. «La collaborazione con il Laboratorio di impegno civile, che insieme al “Cittadino” è il promotore degli Stati Generali del Lodigiano, dà idea di come il percorso di attenzione ai beni comuni voglia suscitare attenzione in tutti. Un tema così fondante, così come altri inseriti nel “Libro Bianco”, necessita di essere rimesso al centro del dibattito locale per condividere l’operatività: come gestiamo il nostro territorio? Che tipo di priorità diamo? Quali scelte concrete sono necessarie?». Facendo poi riferimento alla nostra Costituzione, Daccò considera: «È basata sulla persona, non sul privato. In un periodo complesso come questo, dove le disuguaglianze aumentano, ci sembra auspicabile una nuova Costituente: non perché si voglia riscrivere la Costituzione, ma una Costituente sociale e culturale che rimetta in discussione il motivo per cui stare insieme. È necessario riconoscere lo spazio della comunità, una visione non parziale, a medio e lungo raggio, positiva, che tenga conto del contesto mutato, tanto più che le circostanze ci costringerebbero comunque a farlo».

Al termine del ciclo “Sguardi oltre la crisi”, il Meic dedicherà due serate al tema “Sguardo femminile sulla realtà”: appuntamento per questi incontri il 3 e 17 maggio prossimi.

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