GIUBILEO «Quante emozioni vissute durante la veglia con il Papa»

Le impressioni dei ragazzi partiti da San Donato, Melegnano e Vizzolo

«È stata un’entusiasmante esperienza ecclesiale, che ci ha regalato una miriade di emozioni». Il sacerdote di San Donato don Francesco Solinas descrive così il Giubileo dei giovani, che in questi giorni ha vissuto con sette ragazzi e 14 scout della città dell’Eni. Da Melegnano e Vizzolo sono invece partiti 74 giovani accompagnati dal responsabile decanale della pastorale giovanile don Simone Sormani con il parroco don Marco Tuniz. «Abbiamo vissuto una miriade di emozioni, che ci hanno interrogato sulle nostre vite a 360 gradi - afferma don Francesco -. Tutto questo grazie all’eccezionale spirito di gruppo che si è creato tra le decine di migliaia di ragazzi in arrivo da ogni parte del mondo. Già alla veglia di martedì c’erano 250mila giovani, che sono diventati un milione negli appuntamenti del fine settimana con il Santo Padre. Sono due i momenti che porterò sempre nel cuore: il primo mi è stato suggerito proprio da una ragazza di San Donato. Penso da un lato all’assordante silenzio del milione di giovani nella veglia di Papa Leone XIV e dall’altro alle domande dal profondo significato poste al Santo Padre. A partire da quella avente come filo conduttore il tema delle scelte tra le giovani generazioni.

“Il coraggio di scegliere viene dall’amore manifestato da Dio in Cristo - ha detto quindi il Papa rivolto ai giovani -. Trovate il coraggio di fare le scelte difficili e dire a Gesù: “Tu sei la mia vita, Signore”». Sempre secondo don Solinas, «il Giubileo sembra una cosa antica, ma non è così. A 725 anni dalla prima porta aperta a Roma, centinaia di migliaia di ragazzi si sono mossi da tutto il mondo per vivere qualcosa di nuovo. Hanno condiviso la gioia, l’esperienza di fede e la pace tanto desiderate. Abbiamo molto da imparare dai giovani, che hanno avuto il coraggio di imboccare la strada senza paura di fallire - conclude il sacerdote -. Tutto questo apre la porta della gioia nella vita di ciascuno di noi».

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