Giacomo Costa ai lunedì del Meic

La società civile si interroga sul futuro della politica, su quale direzione sia giusto intraprendere per vincere la sfida della modernità. Il Meic risponde organizzando per lunedì sera un incontro con il gesuita Giacomo Costa, sociologo, caporedattore del mensile “Aggiornamenti Sociali” e ricercatore presso il Gruppo di sociologia politica e morale dell'École des Hautes Études di Parigi. L’appuntamento è per le ore 21.00, presso l'aula magna del liceo Verri, teatro di un incontro che - come recita il titolo scelto dal Meic - getterà le basi di “Una nuova idea di politica”, in cui i cittadini sono chiamati a scendere in campo e a trovare nuovi strumenti per costruire il bene comune. «Il vento è cambiato, recita lo slogan che con maggior frequenza appare per compendiare il "terremoto" provocato dai risultati delle elezioni amministrative e dei referendum - scriveva padre Costa in un editoriale uscito qualche mese fa - . Certamente è venuto alla luce un movimento profondo, reso visibile dalle tante immagini di piazza, che va ben al di là delle dinamiche dei partiti. Per questo è importante evidenziare l'esperienza collettiva che come cittadini italiani abbiamo vissuto, e interrogarci sul contributo che i cattolici possono dare al rinnovamento del Paese». Un appello che il Meic ha deciso di fare proprio: «L’incontro con Giacomo Costa segnerà la ripresa delle attività del Laboratorio di impegno civile - spiega Giuseppe Migliorini - un progetto nato quattro anni fa con l’obiettivo di dotare il Meic di uno strumento operativo in grado di fornire risposte concrete ai temi e ai bisogni della società, per non farci trovare assenti davanti alle sfide che il nostro tempo ci pone di fronte. La sua presenza lunedì sera sarà l’occasione per rilanciare il Laboratorio, affidando proprio a lui il compito di diventare il soggetto propulsore della divulgazione e realizzazione di quanto abbiamo scritto quattro anni fa nel nostro “Libro Bianco”, che non deve rimanere chiuso in un cassetto, ma diventare uno strumento di dibattito, discussione e condivisione di scelte che riguardano il futuro della nostra comunità. A partire dai contenuti maturati all'interno degli Stati Generali del Lodigiano (un’iniziativa che ha visto fra i suoi principali sostenitori proprio il Laboratorio, ndr), gli chiederemo di esprimersi pubblicamente sulle questioni che il nostro territorio è oggi chiamato ad affrontare, con voce critica se necessario, ma nel segno di un dialogo costruttivo e propositivo. In questo senso Giacomo Costa ci è sembrata la persona più indicata per inaugurare il nuovo inizio del Laboratorio di impegno civile, soprattutto per la sua capacità di leggere i segni dei tempi e di guardare verso il futuro con un atteggiamento libero, aperto, capace di riconoscere il nuovo che avanza».

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