È la giornata del via al Conclave per eleggere il nuovo Papa. Alle 21.03 dopo lunga attesa la fumata nera. Tutto rinviato a domani, giovedì 8 maggio - LA DIRETTA

CAPPELLA SISTINA L’intenzione dei cardinali sembra essere quella di dare continuità al corso della Chiesa intrapreso da Bergoglio

Aggiornamento ore 21.03. Fumata nera dopo lunga attesa, durata oltre tre ore. Tutto rimandato a domani, giovedì 8 maggio, secondo giorno di conclave.

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Ci siamo. Oggi ha inizio il Conclave che eleggerà il 267esimo Papa della storia della Chiesa. Il primo atto alle 10.30 con la Messa Pro Eligendo Romano Pontefice, che sarà presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, cardinal Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio dalle 16.30 la processione che porterà i 133 porporati alla Cappella Sistina, con prima il giuramento e poi l’Extra Omnes.

In serata già ci sarà la prima fumata. Come ha specificato il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, «gli orari orientativi delle fumate potrebbero essere dopo le 10.30 e le 12 al mattino mentre per quanto riguarda le fumate del pomeriggio potrebbero essere intorno alle 17.30 e alle 19». Bruni ha poi spiegato che «le fumate delle 10.30 e delle 17.30 ci saranno solo se queste saranno bianche».

Ieri mattina i cardinali si sono incontrati nell’ultima Congregazione. Alla 12esima riunione erano presenti 173 porporati, di cui 130 elettori. Ci sono stati 26 interventi sulle riforme di Papa Francesco che hanno bisogno di essere portate avanti come quelle su abusi, curia, pace e cura del Creato. Per quanto riguarda gli argomenti affrontati, Bruni ha spiegato che «si è parlato del tema della comunione come tema per il nuovo Papa. Di un Papa che possa essere costruttore di ponti, volto di una Chiesa samaritana. Si è parlato di diritto canonico, dell’iniziazione cristiana e formazione dei battezzati come missione e di dialogo ecumenico». Nell’ultimo atto del pre-Conclave, inoltre, «è stato annullato l’anello del Pescatore» di Papa Francesco e «si sono rotti i sigilli». Infine, i cardinali hanno diffuso un comunicato con un appello per un cessate il fuoco in tutte le zone segnate dalla guerra, con particolare riferimento all’Ucraina e al Medioriente.

Nulla trapela sui nomi. L’intenzione però sembra essere quella di un profilo in continuità con Papa Francesco. Ieri avevano fatto rumore le parole del cardinale keniota John Njue che, in un’intervista, aveva affermato di «non essere stato invitato» al Conclave.

Parole, quelle del porporato, smentite dall’arcidiocesi di Nairobi. Bruni ha precisato che i cardinali elettori non hanno bisogno di un invito per potersi presentare. «In questo caso è stata fatta una verifica dal cardinale decano tramite Nunziatura» circa la presenza di Njue «e c’è stato esito negativo». Va ricordato che per avere il nuovo Pontefice serviranno i 2/3 dei voti, il quorum è quindi di 89. Per quanto riguarda la divisione dei porporati, 108 sono stati creati da Papa Francesco, 20 da Papa Benedetto XVI e cinque da San Giovanni Paolo II. I numeri dicono, dunque, che la riunione dei cardinali nella Cappella Sistina potrebbe avere come esito l’elezione di un Papa a trazione “Bergogliana” e quindi in continuità con il corso impresso alla Chiesa da Francesco. Difficile fare nomi o indicare favoriti anche perché, come la storia insegna, spesso chi entra Papa in conclave ne esce cardinale.

In ogni caso la prima fumata, considerato che questo segnale è stato introdotto per la prima volta nel 1914 in occasione dell’elezione di Papa Benedetto XV, è sempre stata nera anche perché, in genere, il primo giro in Sistina è un modo per contarsi. Nella storia recente il Papa eletto più velocemente è stato Pio XII, che nel 1939 salì al Soglio Pontificio dopo soli tre scrutini. Più travagliata l’elezione di San Giovanni Paolo XXIII, che nel 1958 ebbe bisogno di 11 votazioni. Tra le scelte più veloci si ricordano quelle dell’ultimo Papa italiano, Albino Luciani, che fu eletto nell’agosto 1978 dopo quattro scrutini e Benedetto XVI (anche lui fu eletto alla quarta votazione nel 2005). Infine, San Giovanni Paolo II. Per l’elezione a Papa di Karol Wojtyla furono necessari complessivamente otto scrutini nel 1978.

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