Dovera prega la sua Vergine del Pilastrello - GUARDA LE FOTO

APPARIZIONE Il 14 maggio del 1386, decenni prima che a Caravaggio

Dovera

In un cortile dell’oratorio gremito e silenzioso, accanto al santuario della Madonna del Pilastrello, la comunità di Dovera ha accolto ieri sera 14 maggio monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, per la Messa del 639esimo anniversario dell’apparizione della Vergine Maria. Secondo la tradizione, correva l’anno 1386 quando la Madonna sarebbe apparsa a una giovane disabile di nome Caterina, facendole la grazia di restituirle l’udito e l’uso di entrambe le mani; l’apparizione avvenne accanto alla fontana del paese, dove su un piccolo pilastro era dipinta l’immagine della Madonna col Bambino. Solamente 66 anni dopo, il 26 maggio 1432, l’apparizione della Vergine a Caravaggio, che continua a celebrarla con un monumentale santuario. Ieri a Dovera accanto all’altare, don Carlo Granata e don Massimo Andena, parroco e vicario parrocchiale, hanno espresso la gioia di tutti per la presenza del pastore della diocesi. In prima fila, tra i fedeli, anche il sindaco Mirko Signoroni, con la fascia tricolore: a suggellare la devozione di un’intera comunità, legata a doppio filo alla testimonianza della Vergine. Lì, davanti alla statua che accoglie i pellegrini il vescovo nell’omelia ha intrecciato riferimenti storici e spirituali. «Tutto in questo luogo — ha detto monsignor Malvestiti — attesta una presenza particolare della Madonna. E noi, suoi figli, Le rispondiamo consentendole di accompagnarci a Gesù per mantenerci stretti a Lui che «ci offre il perdono nella Confessione, ci nutre con l’Eucaristia, dissolve le colpe con l’indulgenza misericordiosa», ha ricordato. Ha poi richiamato il tema della fragilità: «Il Vangelo ci parla di una guarigione. Non solo fisica, come per la veggente dell’apparizione, ma spirituale». Siamo chiamati a essere persone positive, disponibili, generose. È la Madonna stessa — ha insistito il vescovo — a indicarci i passi della fede: «Dio ci guarda, non per giudicarci tantomeno per condannarci, ma per salvarci». Nel giorno in cui la Chiesa ricorda san Mattia, l’apostolo che prese il posto di Giuda dopo il tradimento, il vescovo ha rivolto un pensiero anche alla necessità di riscoprire l’autenticità della fede, che e’ apostolica, e di pregare per le vocazioni: «Siamo scelti — ha detto — per portare luce dove regna il dolore». E Maria ci prende per mano, ci porta a Cristo, ci ricorda che anche nella solitudine, anche nella malattia, la fede può restituire voglia e dignità al vivere. Un richiamo potente, rivolto a un’assemblea attenta. E un monito finale, a non dimenticare le guerre del mondo e le “malattie dell’anima”: «Chiediamo a Maria, Regina della Pace, di avere pietà di noi e di benedire in abbondanza questa nostra umanità così fragile». Dopo la Santa Messa, in serata nella chiesa di San Lorenzo sono stati recitati i Vespri con la tradizionale processione per le vie del paese guidata dal vescovo Maurizio.

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