
Disarmare la comunicazione
per promuovere la speranza
Domenica 26 gennaio in Cattedrale a Lodi la Messa presieduta dal cardinale Grech per il Giubileo diocesano delle Comunicazioni sociali

Lodi
Domenica 26 gennaio in Cattedrale i giornalisti del territorio lodigiano celebrano il Giubileo diocesano delle comunicazioni sociali con una Santa Messa presieduta dal cardinal Mario Grech, segretario generale del Sinodo e concelebrata dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti. Alla celebrazione, alle 9.30, sono invitati i giornalisti del territorio lodigiano e quelli che, lodigiani, operano altrove, così come quanti sono impegnati a vario titolo nel mondo delle comunicazioni sociali. La celebrazione eucaristica di domenica 26 gennaio arriva due giorni dopo San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, che il calendario colloca il 24 gennaio e che rappresenta da sempre un momento di riflessione per il mondo delle comunicazioni.

Disarmare la comunicazione
Per la 59esima Giornata delle Comunicazioni sociali, che si celebrerà il primo giugno 2025, Papa Francesco invita a «disarmare la comunicazione», parlando ai giornalisti con il tradizionale messaggio, quest’anno dal titolo “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori». «Oggi troppo spesso la comunicazione è violenta, mirata a colpire e non a stabilire i presupposti per il dialogo», si legge nella anticipazione del messaggio diffusa dalla sala stampa vaticana. Francesco invita a «disarmare la comunicazione, purificarla dall’aggressività», «dai talk show televisivi alle guerre verbali sui social», scardinando «il paradigma che rischia di prevalere: quello della competizione, contrapposizione e volontà di dominio».
Comunicare cordialmente
Un concetto che in parte era stato espresso anche in occasione della 57esima Giornata delle Comunicazioni sociali, laddove Francesco scriveva che «comunicare cordialmente vuol dire che chi ci legge o ci ascolta viene portato a cogliere la nostra partecipazione alle gioie e alle paure, alle speranze e alle sofferenze delle donne e degli uomini del nostro tempo.
Chi parla così vuole bene all’altro perché lo ha a cuore e ne custodisce la libertà, senza violarla». «In un periodo storico - scriveva ancora Francesco - segnato da polarizzazioni e contrapposizioni – da cui purtroppo anche la comunità ecclesiale non è immune – l’impegno per una comunicazione “dal cuore e dalle braccia aperte” non riguarda esclusivamente gli operatori dell’informazione, ma è responsabilità di ciascuno. Tutti siamo chiamati a cercare e a dire la verità e a farlo con carità».
Creare ponti e abbattere muri
Disarmare la comunicazione significa anche «creare ponti e abbattere muri». È quanto auspicato da Francesco nel novembre 2023 incontrando nella Sala Clementina i giornalisti cattolici in occasione dell’assemblea nazionale della Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici. In quell’occasione il Pontefice aveva esortato gli operatori della comunicazione a promuovere una vera «ecologia della comunicazione», inseguendo «giustizia e verità» nel rispetto della persona e del dialogo. Un compito assai impegnativo - perché talvolta nel frenetico lavoro quotidiano ci si trova di fronte a un equilibrio non facile da raggiungere - ma un obiettivo fondamentale per tutti i giornalisti, cattolici e non, affinché la nostra professione possa davvero contribuire alla crescita della società, rappresentando un presidio di democrazia e tutelando i più deboli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA