Dalla Caritas un invito a donarsi

La Quaresima? Un’occasione per servire il prossimo

C’è qualcosa che, prima o poi, sperimentiamo tutti nella vita. Conosciamo talvolta dei luoghi, vediamo delle azioni, incontriamo delle persone, che sentiamo come “vere”, “belle”, attraverso le quali riusciamo a cogliere che la carità (cioè l’amore vero) è possibile.

È bellissimo a questo proposito il messaggio del Papa per la Quaresima 2012 che, analizzando quanto Paolo scriveva nella lettera agli Ebrei (10,24) (“Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”), invita a “ricominciare a guardarsi” in modo nuovo, capace di promuovere una nuova forma di “economia” fatta di dono e fraternità. Un invito a desiderare il bene degli altri, a riscoprirci fratelli in umanità, con quello sguardo sul prossimo capace di vedere oltre l’apparenza.

Proprio in questo momento, “di fronte a una cultura contemporanea che sembra aver smarrito il senso del bene e del male” è importante ribadire con forza che il bene è possibile, esiste e vince. Il bene suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. Il bene dona pienezza all’esistenza. “Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere opere buone”.

Il messaggio del Papa è un richiamo forte ad un “risveglio interiore” per il quale è necessaria l’umiltà del cuore, ma è anche un invito a mettersi in gioco come singoli e come comunità. Le proposte per la Quaresima di quest’anno vogliono allora riportare ad una nuova attenzione che, partendo dai servizi-segno presenti in diocesi, o meglio da quei “segni di servizio”, espressione dell’attenzione che la comunità cristiana vuole continuare ad avere verso chi vive forme di disagio o difficoltà, ripropone la domanda: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere...” (Mt. 25, 31-46).

È evidente che questi servizi non “sono” della Caritas o dell’associazionismo cristiano. Sono della comunità e lavorano per il bene della stessa. Segni di ascolto, accompagnamento, risposta e “stimolo” per un’attenzione possibile a tutti. Segno di una comunità che vuole prendersi cura delle fragilità, che crede fortemente nel valore della fraternità e della reciproca “custodia”, con la necessaria generosità di chi non rinuncia a guardare l’altro e a cercare il suo bene. In questi servizi, l’opera generosa dei volontari è fondamentale, come del resto il sostegno economico concreto dei singoli e delle parrocchie.

Vogliamo insieme continuare a promuovere la cultura del dono. Un dono che vale perché promotore di una gratuità che non ha prezzo. Per questo chiediamo, laddove possibile, di “liberare un po’ di tempo” per svolgere azioni di volontariato in questi servizi (di cui riportiamo anche qualche dato) e un sostegno concreto, affinchè si possano continuare a dare risposte, frutto della generosità e della responsabilità di una comunità che sa mantenere un “cuore che vede l’altro”. Occasioni di crescita personale nel servizio e di responsabilità comunitaria verso chi vive situazioni di difficoltà.

Per offerte o donazioni:

Presso la propria Parrocchia o alla Caritas Lodigiana in cia Cavour, 31 a Lodi.C/C.Postale 45069200 C/C. Banca Intesa S. Paolo - Iban:IT92M0306920300100000006303

Per Informazioni:

Segreteria Caritas Lodigiana via Cavour 31, Lodi tel. 0371 544625 - fax. 0371 544602 Email: [email protected] Sito: http://caritas.diocesi.lodi.it

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