Dai vescovi l’appello e la preghiera per la pace

Il pellegrinaggio Monsignor Malvestiti e i presuli di Lombardia hanno incontrato comunità e giornalisti in Terra Santa

Gerusalemme

Terzo giorno in Terra Santa, quello di ieri, per i presuli delle diocesi di Lombardia, tra loro il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti. A caratterizzare la giornata, dopo una tappa al villaggio di Taybeh, la preghiera nel pomeriggio nella basilica del Getsemani, un momento che le comunità parrocchiali di tutta la Lombardia sono state invitate a vivere in comunione con i propri pastori.

Nell’antica Efraim (oggi Taybeh) l’incontro con la comunità cristiana che negli ultimi tempi sta facendo i conti con una difficile convivenza con i coloni insediati intorno al villaggio della Cisgiordania. La mancanza di sicurezza per gli abitanti è stata sottolineata nel confronto fra il parroco, padre Bashar Fawadleh e i presuli lombardi.

Una situazione problematica che spinge i residenti cristiani a emigrare, sradicandosi dalle proprie origini. È stata anche l’occasione per visitare la chiesa di San Giorgio, antico edificio di culto bizantino che rimane come viva testimonianza della presenza cristiana fin dai primi secoli in Terra Santa.

La giornata è continuata con l’incontro con i giornalisti all’interno di Notre Dame a Gerusalemme, una cattedrale munita di torri e guest-house, situata di fronte alla Porta nuova della città vecchia e costruita nel 1880. Fra i presenti Ugo Tramballi, giornalista e scrittore, l’inviata della Rai Maria Gianniti e la corrispondente di Sat 2000 Alessandra Buzzetti, che hanno rimarcato le difficoltà che si incontrano quotidianamente nel raccontare ciò che succede in Terra Santa. A seguire c’è stato l’incontro con i responsabili dei cattolici di lingua ebraica. La giornata è proseguita con il momento di preghiera (veglia e celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Delpini) nella basilica del Getsemani in comunione con tutte le comunità cristiane della Lombardia che erano invitate a vivere la stessa esperienza. «Siamo chiamati a fare come Gesù, quindi ad essere ostinati nel servire», ha esortato monsignor Delpini nella sua omelia. In serata la visita alla Custodia della Terra Santa: i vescovi sono stati accolti da padre Ulisse Zarza che ha illustrato la presenza francescana nel contesto della Terra Santa.

«La protagonista di questa giornata è la pace - ha sottolineato il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti -: l’abbiamo supplicata davanti al Signore. Abbiamo supplicato quella pace che porta il nome di Gesù Cristo, il quale ha trascinato l’inimicizia sul legno della sua croce e ha fatto dei due un solo popolo nuovo, nella fraternità, ma celebrando vicino alla pietra sulla quale il Signore trasudava sangue e non ha allontanato da sé il calice che il Padre gli ha presentato, ho voluto ricordare ancora tutte le sofferenze dei fratelli e delle sorelle della nostra Chiesa, partendo però da coloro che sono in tempo di guerra, in tempo di calamità, non lontano dai luoghi del pellegrinaggio dei vescovi. C’è una scritta che è riportata qui fuori al Giardino degli Ulivi, una scritta latina. Per metà, aprendo la porta, le parole sono “Hic et mecum” (qui e con me). L’ho ricordata ai tanti pellegrini che ho potuto accompagnare dalla diocesi di Lodi in questa Terra Santa e in questo luogo. Li ricordo al Signore perché sappiano rimanere nella storia, mai sentendosi soli, proprio quando la speranza vacilla. È con noi il Signore perché possiamo rimanere suoi testimoni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA