Corpo di Cristo, fonte e culmine della vita e della missione ecclesiale

Domenica prossima a Lodi la celebrazione del Corpus Domini

Il mistero dell’Eucarestia è difficile, impossibile da comprendere con la sola ragione. Forse può venire in aiuto una frase semplice quanto illuminante, come sempre, del Curato d’Ars: «Venite alla Comunione: è vero che non ne siete degni, ma ne avete bisogno». In queste poche parole si spiega un dono assoluto che non riesce ad essere accolto in tutta la sua immensità dall’essere umano, ma che è l’unica risposta alla sete di infinito che alberga nella profondità dell’animo.

Celebrare il Corpus Domini significa rendere grazie, ogni volta, alla “medicina” che, per i cristiani, allevia questa sete: domenica prossima, 11 giugno, il vescovo presiederà la cerimonia solenne in Cattedrale, alle ore 20.45.

Un’occasione che, quest’anno, si accresce di un significato ulteriore, in quanto la comunità diocesana sta vivendo, dopo il grande evento sinodale, l’Anno eucaristico, di cui questa cerimonia rappresenta uno dei momenti più elevati, quasi come un assaggio dell’imminente Congresso eucaristico, che culminerà con l’appuntamento del 30 settembre, quando l’intera comunità cattolica laudense affermerà, con la preghiera, che l’Eucaristia non è un rito vuoto, che l’Eucaristia non può cadere sotto i colpi sferzanti di un secolarismo che minaccia la società e anche la Chiesa. Affermerà che l’Eucaristia è la risposta di Dio alla domanda incessante che gli uomini e le donne gli rivolgono nel Padre Nostro: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Il pane di ogni giorno, necessario al sostentamento, ma anche e soprattutto il pane della vita eterna, che ci è dato già oggi nella Santa Messa, la celebrazione liturgica in cui l’Eterno entra nella quotidianità e nel tempo per aprire l’uomo all’infinito.

Il Corpo di Cristo è così fonte e culmine della vita e della missione ecclesiale, anello di collegamento tra due dimensioni, la contemplazione e l’azione, la preghiera e la carità di un cuore che si abbevera dell’Eucaristia per aprirsi agli altri in un abbraccio di amore senza confini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA