Bertolotti verso la beatificazione

Dopo la preparazione del “libello” che raccoglie

le testimonianze sul ginecologo barasino, ora si costituisce il tribunale incaricato di istituire la causa

Una solenne celebrazione per l’inizio del Processo di Beatificazione del Servo di Dio Giancarlo Bertolotti, sarà presieduta dal Vescovo di Lodi sabato 9 novembre alle 18 nella Basilica dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini in Sant’Angelo lodigiano. E al termine della Santa Messa monsignor Giuseppe Merisi presterà giuramento, così come i membri del Tribunale ecclesiastico incaricati per la Causa, e la Postulatrice. «Giuro nel nome del Signore che adempirò con fedeltà a diligenza il compito che mi compete nel Processo di canonizzazione del Servo di Dio Giancarlo Bertolotti»: queste le parole che pronunceranno il Vescovo, e poi monsignor Gabriele Bernardelli giudice delegato vescovile; don Bassiano Uggè Promotore di Giustizia, Luca Marcarini notaio attuario, Maria Ciaccio cursore e Francesca Consolini postulatrice.

Si aprirà così solennemente il Processo che potrebbe portare a pregare come beato il medico santangiolino, ostetrico - ginecologo “Gino” Bertolotti. Il decreto datato Lodi, 14 giugno 2013, porta le firme di monsignor Merisi e del vice cancelliere vescovile don Mario Marielli: ordina l’apertura dell’«inchiesta diocesana sopra la vita, le virtù e la fama di santità di detto Servo di Dio»; e fissa la celebrazione del 9 novembre. Una solenne celebrazione che vedrà presenti molti santangiolini e molte persone che hanno conosciuto Bertolotti. Tra chi invece non sarà presente, ma ha assicurato un ricordo e una preghiera, ci sono il cardinale Dionigi Tettamanzi già arcivescovo di Milano, Anna Maria Cànopi badessa dell’abbazia benedettina di San Giulio, monsignor Bassano Staffieri vescovo emerito di La Spezia, monsignor Paolo Magnani vescovo emerito di Treviso.

Dopo la celebrazione di sabato prossimo, il Processo di Beatificazione vedrà l’inizio dell’audizione dei testimoni: più di ottanta in tutto, di cui una sessantina di laici e più di venti tra cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, provenienti dall’Italia ma anche da altri Paesi europei e dall’Africa. Tutti arriveranno in Curia a Lodi, dove saranno ascoltati da Bernardelli, Uggè e Marcarini. Continua intanto il lavoro di archivio e di raccolta dei documenti: chi ancora avesse materiale relativo alla vita del medico, o volesse consegnare una testimonianza firmata, può farla pervenire in Curia.

Sulla figura di Bertolotti, nato a Sant’Angelo il 21 febbraio 1940, ostetrico ginecologo al San Matteo di Pavia e tra i fondatori del consultorio del Centro famiglia della diocesi di Lodi, dice monsignor Bernardelli: «L’ho conosciuto personalmente in quanto era perito del Tribunale ecclesiastico diocesano per le cause matrimoniali. Ma conoscendo anche i suoi studi, leggendo i suoi scritti, valutando quello che è stato detto di lui, si comprende come la sua figura si collochi dentro le Beatitudini. Le ha proprio vissute tutte: la povertà di spirito, la mitezza, la purezza, l’anelito alla giustizia». Da Sant’Angelo, dalla basilica dove fu celebrato il funerale del medico il 9 novembre 2005, il parroco monsignor Ermanno Livraghi afferma: «Siamo contenti che dopo Francesca Cabrini ci sia un altro processo per un beato di Sant’Angelo. Io sono arciconvinto della sua santità. Tanti santangiolini poi sono nati a Pavia, tanti si fidavano di lui. Numerosissime testimonianze sono state raccolte a Sant’Angelo, e sono tutte concordi».

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