«Andiamo verso il Congresso eucaristico»

Ieri sera monsignor Merisi ha affidato il “mandato”ai catechisti

L’Eucarestia come prima scuola del catechista, suo vero ambito di formazione. E l’Eucarestia del servizio, di chi si alza da tavola, versa dell’acqua nel catino e lava i piedi ai fratelli. Questa la tensione del cristiano e a maggior ragione del catechista, secondo Marcello Musacchi, intervenuto ieri sera in cattedrale in occasione del mandato da parte del Vescovo ai catechisti della nostra diocesi. Direttore dell’Ufficio catechistico di Ferrara, diacono permanente, sposo e padre di cinque figli, nel 2000 al Giubileo dei catechisti Musacchi fu uno dei soli quattro testimoni invitati a parlare da tutta Italia.

Lo ha ricordato monsignor Bassano Padovani direttore dell’Ufficio catechistico lodigiano, che ieri ha guidato la serata in cui il Vescovo di Lodi ha benedetto e inviato gli educatori della diocesi di Lodi e in particolare i nuovi catechisti, invitati sull’altare per una speciale presentazione. E dall’altare sono state anche proiettate immagini e parole pronunciate da Cristo nell’ultima cena. «La vita è così: momenti tristi che realisticamente vediamo, in cui però come cristiani non perdiamo la speranza. E proprio nel momento più buio e terribile, nella notte del tradimento, l’Eucarestia va incontro alla vita, non rimane un rituale. Dio è colui che si fa servo. Noi ci mettiamo a servizio dei fratelli, perché così ha fatto Lui», ha affermato Musacchi. »A volte rischiamo di interpretare male una logica di potere: sei cristiano se parli come me, se fai ciò che faccio io. Ma questa non è la Chiesa. L’Eucarestia è una forza inclusiva». E sull’Eucarestia come primato sulla vita ha insistito anche Benedetto XVI nel Congresso di Ancona appena concluso, come ha ricordato anche monsignor Giuseppe Merisi che ha affermato: «Andiamo verso il Congresso Eucaristico diocesano. Sulla partecipazione all’Eucarestia e ai cammini formativi si fonda l’impegno educativo dei catechisti, oltre al senso vocazionale della vita e al progetto di vita spirituale. In questi giorni viene presentato il piano pastorale per il prossimo triennio, in cui si insiste sull’educazione, sulla famiglia, sull’Eucarestia. È importante la relazione educativa, la capacità di dedizione nel guidare i cammini di carità e di formazione negli oratori e nelle parrocchie e predisporre luoghi appositi per incontrare in Signore. La comunione ecclesiale in ogni ambito fa parte della struttura fondamentale della comunità».

E con l’affidamento ai santi lodigiani che sono stati educatori, un ricordo della Gmg. «Uno spettacolo di testimonianza di fede e di entusiasmo cristiano, in cui il Papa ci ha consegnato la missione di vivere saldi nella fede». Fede in un Dio vicino che viene in maniera incondizionata. Ha concluso Musacchi: «L’Eucarestia è la forza che vince la degenerazione: l’amore non si consuma, si moltiplica».

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