Al via il Giubileo della Misericordia

(Aggiornamento ore 14)

Spingere «la Chiesa ad uscire dalle secche per riprendere con entusiasmo il cammino missionario». Questo si ripropone Papa Francesco con il Giubileo della Misericordia aperto ufficialmente oggi, presente Benedetto XVI che ha varcato per secondo la Porta Santa di San Pietro, con un gesto di affetto e sottomissione al successore, con il quale si è abbracciato prima nell’atrio e poi nella Basilica. Una presenza importante perché testimonia il pieno appoggio di Joseph Ratzinger alla Riforma di Francesco, osteggiata da molti all’interno della Chiesa e della stessa Curia Romana, come si è visto, e che avrà un’accelerazione con il Giubileo iniziato oggi per la Chiesa Universale dopo l’apertura della prima Porta Santa, avvenuta a Bangui in Centrafica, lo scorso 29 novembre. La data di inizio è stata volutamente quella del 50esimo anniversario del Concilio: «una scadenza che non può essere ricordata - ha detto Bergoglio - solo per la ricchezza dei documenti prodotti, che fino ai nostri giorni permettono di verificare il grande progresso compiuto nella fede».

«Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma», ha esortato il Pontefice ricordando che la visione cristiana ci chiede di «anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia». «Attraversare la Porta Santa ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore», ha auspicato nell’omelia della messa celebrata in piazza San Pietro davanti a 70 mila fedeli e alle delegazioni ufficiali (per l’Italia c’erano il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e il ministro degli interni Angelino Alfano). «Questo Anno Santo Straordinario - ha spiegato - è anch’esso dono di grazia» che ci fa «scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente». «Sarà un Anno Santo - ha detto ancora Francesco che ha dovuto spingere con forza gli stipiti della Porta Santa di San Pietro - in cui crescere nella convinzione della misericordia». Quanto torto - ha esclamato - viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia come afferma Sant’Agostino!». Poi all’Angelus il Papa ha ricordato chi sono i primi destinatari del Giubileo: i poveri, gli emarginati, i diseredati. Vittime in definitiva del peccato collettivo, ha sottolineato ricordando il dogma dell’Immacolata Concezione che si ricorda proprio l’8 dicembre. «Celebrare questa festa - ha aggiunto - comporta due cose: accogliere pienamente Dio e la sua grazia misericordiosa nella nostra vita; diventare a nostra volta artefici di misericordia mediante un autentico cammino evangelico». Secondo il Papa «la festa dell’Immacolata diventa allora la festa di tutti noi se, con i nostri sì quotidiani, riusciamo a vincere il nostro egoismo e a rendere più lieta la vita dei nostri fratelli, a donare loro speranza, asciugando qualche lacrima e donando un po’ di gioia». «Ad imitazione di Maria, siamo chiamati - ha suggerito alla folla - a diventare portatori di Cristo e testimoni del suo amore, guardando anzitutto a quelli che sono i privilegiati agli occhi di Gesù coloro che Lui stesso ci ha indicato: ‘Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi».

(Aggiornamento ore 11 e 30)

Papa Francesco ha aperto la Porta santa nella Basilica di San Pietro. Si apre così in maniera ufficiale il Giubileo dedicato alla Misericordia che il Papa ha anticipato simbolicamente in Centrafrica con l’apertura della Porta Santa a Bangui.

(Aggiornamento ore 9)

Al via il Giubileo della Misericordia in piazza San Pietro. Papa Francesco presiederà la cerimonia di apertura dell’Anno Santo straordinario Anno santo, cerimonia all’insegna della sobrietà. Un quarto d’ora prima della celebrazione, il Pontefice ha ricevuto le delegazioni. Presente il Capo dello Stato, Sergio Mattarella con la figlia Laura, c’è anche il premier Matteo Renzi con la moglie Agnese.

Cinquant’anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, quindici anni dopo l’ultimo Anno Santo presieduto da papa Wojtyla, duecentosettanta giorni dopo l’annuncio a sorpresa di un Giubileo straordinario, il Giubileo dedicato alla Misericordia che Bergoglio ha voluto aprire in maniera significativa in Centrafrica, a Bangui. Oggi l’ufficializzazione dell’Anno santo nella piazza San Pietro. I varchi su via della Conciliazione sono stati aperti dalle 6.30.

Al termine della messa papa Francesco aprirà la Porta santa. Per l’evento i due papi si ritroveranno ancora una volta insieme: nell’atrio, per assistere all’apertura della Porta santa, ci sarà infatti anche il Papa emerito Benedetto XVI.

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