«Affidiamo alla Vergine Maria il cammino sinodale della Chiesa»

Nel santuario di Ossago la celebrazione presieduta dal vescovo Maurizio alla conclusione del centenario dei primi miracoli

Alla Mater Amabilis e ai Santi tutti, «per aiutarci nell’ascolto della parola di Dio, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere» è rivolto l’appello del vescovo Maurizio, pronunciato in occasione della Santa Messa conclusiva delle celebrazioni per il centenario dei primi due miracoli del santuario della Mater Amabilis e del mese mariano. «Ricordateci il proposito che abbiamo scritto insieme alla firma del Libro sinodale, lo Spirito Santo e noi, la docilità allo Spirito: solo così si cammina verso la Pasqua eterna» ha sottolineato monsignor Malvestiti, che ha presieduto l’Eucarestia celebrata nel santuario di Ossago, alla presenza di sacerdoti e fedeli del vicariato di Lodi Vecchio - San Martino. La richiesta di concludere il mese mariano in santuario arriva anche dalla Cei: la preghiera ha l’obiettivo di preparare alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Rendendo grazie al Dio misericordioso, il vescovo ha ricordato l’anniversario dei segni attribuiti alla Mater Amabilis: «Concludiamo un anno di grazia salutando la Mater Amabilis, e sull’invito di Papa Francesco le affidiamo il cammino sinodale della Chiesa cattolica, con il Sinodo dei Vescovi del prossimo ottobre». Maria, mentre accompagna la Chiesa di Lodi, indica una serie di ricorrenze di santi da noi venerati, come San Bassiano, Sant’Alberto, San Gualtero e San Rocco: «Così, attuando il Sinodo, chiederemo loro di risvegliare ciò che il concilio ha ricordato a tutto il popolo di Dio, la nostra comune vocazione alla santità». E allora quale frutto migliore del centenario della Mater Amabilis, se non l’apprezzamento per la santità e la decisione di essere docili nello spirito. «Si cammina sulla stessa via per essere santi, come vuole Dio - ha indicato il vescovo -. A farci camminare verso la santità è la carità. Maria indica la sorgente della carità in Dio. Essere veri cristiani è possibile, se noi crediamo nello Spirito disceso sulla Vergine di Nazareth per renderla Madre di Dio». La carità si affaccia nella solidarietà di cui hanno bisogno i nostri fratelli, e nell’ansia per la pace: «Nella solidarietà e nella pace fiorisce la missione che siamo chiamati a condividere con Maria e con la Chiesa, nel desiderio che il Vangelo raggiunga l’intera famiglia umana. Il Vangelo radicandosi in noi ci sostiene e ci avvicina alla meta definitiva.

Il Signore ci pone questa Madre accanto perché non ci fermiamo mai fino al traguardo della santità. La carità di Maria è già cristiana, poiché il suo vertice è quello di fare incontrare Gesù con l’umanità, donando a tutti il Vangelo vivente, il Signore Gesù, tesoro che Maria portava in grembo. È di lui che gli uomini e le donne hanno profonda nostalgia, di lui il mondo ha bisogno. Questo Vangelo da recare a tutti è l’auspicio del Libro sinodale, firmato un anno fa». Iniziate con la preghiera del Rosario, le celebrazioni sono terminate con una fiaccolata nel giardino presepe a cui hanno partecipato i numerosi fedeli. Al parroco don Alessandro Lanzani, che ha profuso coi volontari e l’intera parrocchia un’ammirevole attenzione con numerose iniziative pastorali il grazie cordiale del vescovo prima della benedizione finale

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