A Spino d’Adda la festa dei popoli

Il vescovo di Lodi Merisi ha incontrato alla fine i gruppi etnici

C’erano anche i cinque africani ospiti della Caritas a Caviaga, alla Festa dei Popoli di giovedì 2 giugno: tre giovani dalla Nigeria e due dal Mali, arrivati dalla Libia attraverso il canale di Sicilia e in Italia in attesa di asilo politico. Organizzata dall’Ufficio Migrantes e dalla parrocchia di Spino d’Adda la Festa dei Popoli è cominciata verso le 10 con il ritrovo in piazza Mercato ed è poi proseguita tra le vie del paese, per arrivare infine all’oratorio per il pranzo multietnico.

Una giornata particolare, quella del 2 giugno: nell’anniversario della Repubblica la bandiera italiana ha sfilato in corteo con le altre provenienti da tutto il mondo, mentre all’oratorio l’inno di Mameli è stato cantato da tre bambine di origine straniera, con perfetta dizione e senza un minimo errore.

«Le mie parole non possono avere il peso dei canti dei bambini e dei tam tam africani che hanno accompagnato il corteo», ha detto il nuovo sindaco di Spino d’Adda Paolo Riccaboni. «Ma come amministrazione comunale facciamo nostri i valori dell’accoglienza e dell’incontro oggi qui testimoniati dalla Festa dei Popoli che abbiamo l’onore di ospitare. Come nei testi di San Paolo, anche nella Costituzione italiana su cui ho giurato sette giorni fa e nello statuto comunale, sono riportati i valori fondanti della solidarietà e dell’accoglienza che devono essere sempre fondanti per noi». Riccaboni era arrivato a sorpresa con alcuni componenti dell’amministrazione già in piazza Mercato, mentre i primi migranti si stavano organizzando per iniziare il piccolo corteo con le bandiere colorate.

Ad accoglierli c’erano don Antonello Martinenghi responsabile diocesano dell’Ufficio Migrantes, don Gigi Sabbioni parroco di Spino e don Angelo Dragoni. parroco di San Martino in Strada e missionario per 25 anni in Messico, che segue da vicino molti latino-americani del territorio.

Durante la camminata si sono poi aggiunti don Emilio Sarri, per molti anni missionario, e monsignor Mario Ferrari già direttore dell’Ufficio Migrantes. Moltissime le nazionalità presenti alla Festa dei Popoli: l’Africa in modo massiccio con persone provenienti da Togo, Camerun, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria, Burkina Faso, Senegal, Guinea, e ancora Marocco, Tunisia ed Eritrea; poi Ecuador, Bolivia, Colombia, Brasile; infine Romania, Ungheria, Albania, Sri Lanka.

«Benvenuti», ripeteva una signora di Spino all’entrata dell’oratorio. “Benvenuti”: quasi ci si stupisce nel sentire questa parola. Ma non alla Festa dei Popoli, dove la parrocchia aveva preparato un buffet con cartelli colorati per ogni Paese, e dove mamme di ogni nazionalità residenti a Spino hanno portato piatti tradizionali. E mentre don Sabbioni ricordava il valore del riconoscere le persone che si hanno accanto anche nella vita quotidiana, a sorpresa è arrivato il vescovo Giuseppe Merisi che è rimasto per i saluti di tutti i gruppi etnici. E prima del pranzo, il lancio dei palloncini colorati.

«Per far salire in cielo i nostri desideri di pace», ha commentato don Martinenghi.

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