A San Gualtero la Messa per la Giornata del malato

La liturgia eucaristica di domenica 11 febbraio sarà presieduta dal vescovo Maurizio

La XXXII Giornata mondiale del malato si celebra domenica 11 febbraio, sul tema “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina”, dal Vangelo di Giovanni. Il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti presiederà la celebrazione diocesana domenica 11 febbraio alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Gualtero, in Lodi. La Messa sarà trasmessa anche sul canale Youtube della diocesi. La scelta di celebrare la Giornata diocesana del malato nella parrocchia di San Gualtero è legata al Giubileo per l’ottavo centenario della morte del santo, che alle porte di Lodi curò pellegrini e malati. Sarà presente il coro di San Gualtero, concelebrerà il parroco don Renato Fiazza. San Gualtero fu «santo ospedaliero, che visse la carità volta alla salute delle persone», fa notare Carlo Bosatra dell’Unitalsi. E saranno proprio i volontari dell’Unitalsi ad accompagnare la celebrazione, anche nella processione eucaristica. Sono attesi e benvenuti i malati che riusciranno a raggiungere la chiesa. Certamente arriveranno alcuni ospiti della Fondazione Danelli. «La diretta streaming, voluta dal vescovo, facilita la partecipazione di tutti, anche di quanti non si possono muovere – dichiara il dottor Marco Farina, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute -. La Giornata del malato è un appuntamento molto sentito dai malati, ma anche dagli accompagnatori e dalle persone che stanno loro vicine. Il malato è il fulcro, ma è importante anche chi lo assiste e lo accompagna. L’appuntamento quest’anno cade di domenica, sempre nella festività della Madonna di Lourdes e nella coincidenza con l’anniversario di San Gualtero». Dopo una vita di servizio come medico nefrologo, Farina è in pensione da due giorni. Ha lavorato prima all’ospedale Niguarda e a San Donato, nel settore dialisi. Dal 1989, dunque da ben 35 anni, all’ospedale di Lodi. Dal 1 febbraio 2024 è in pensione. Ieri, 2 febbraio, ci ha annunciato: «Ora vorrei dedicarmi un po’ di più al compito che il vescovo mi ha affidato».

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