Vidardo, liberato dai domiciliari l’83enne accusato di aver ucciso la moglie malata

A FINE LUGLIO Il gravissimo episodio scosse il Lodigiano, una perizia sulle condizioni dell’uomo, rischia il processo in Corte d’assise

L’83enne che a fine luglio aveva ucciso la moglie Luisa Trabucchi, 79 anni, gravemente malata, cercando poi di togliersi la vita, è tornato libero: sono stati revocati gli arresti domiciliari cui era sottoposto da agosto, con obbligo di residenza a casa della figlia a Milano. Il delitto nella notte tra il 25 e il 26 luglio, per la magistratura lodigiana non sussistono ormai le esigenze cautelari di pericolo di fuga o reiterazione del reato e le prove sono state tutte acquisite. Residua per questi giorni un incidente probatorio per valutare le condizioni dell’uomo in relazione ai suoi comportamenti e valutarne l’imputabilità, che, se confermata, potrebbe aprire per l’83enne le porte di un processo a Milano, in Corte d’assise, per omicidio del coniuge, aggravante che esclude la possibilità di riti alternativi. A meno che la difesa non riesca a provare che fu “omicidio del consenziente”, reato considerato meno grave.

Leggi l’articolo sul Cittadino in edicola oggi 26 novembre e in digitale https://www.ilcittadino.it/newspaper/stories/non-e-piu-agli-arresti-domiciliari-l83enne-che-uccise-la-moglie-o_174253_96

© RIPRODUZIONE RISERVATA