Vidardo, la “bomba” ex cartiera:«Smantellato tutto l’eternit»

Le rassicurazioni in arrivo dal comune

«All’ex cartiera il pericolo amianto è stato cancellato». A rassicurare i residenti di Vidardo è il sindaco Oscar Fondi, il quale spiega i dettagli legati alla riqualificazione dell’area dismessa, situata a pochi metri dalle abitazioni di via Garibaldi. «Dopo il fallimento dell’attività - dichiara il primo cittadino -, il terreno è stato acquistato all’asta da una società di Bergamo, I&D Immobiliare. Il comune ha emesso un’ordinanza lo scorso anno per risolvere il problema legato alla presenza di amianto, i lavori di bonifica sono già iniziati e tutto è stato rimosso. Le coperture che si vedono sul tetto non sono costituite da eternit, bensì da cemento e catrame. Ciò che resta è solo la caldaia, ma è stata già isolata e a breve sarà smantellata, a questo proposito l’azienda ha già chiesto un supplemento di energia all’Enel per svolgere tutte le operazioni necessarie. Passo dopo passo sono stati rispettati i diversi punti dell’ordinanza, la “bomba” è stata disinnescata». Il sindaco desidera tranquillizzare gli abitanti del paese, che la scorsa settimana avevano espresso dubbi e preoccupazioni sull’edificio e sulla presenza dell’Ecowatt, soprattutto dopo il terribile incendio che a Marudo ha distrutto la Lodigiana Maceri, scatenando una nuvola di fumo che a folate ha raggiunto i comuni vicini.

Per Vidardo, però, si aprirà un altro capitolo legato all’ex cartiera: il comune, insieme ai proprietari dell’area, dovrà “disegnare” un nuovo sviluppo per l’area dismessa. «In futuro si dovrà discutere anche di questo aspetto - sottolinea Fondi -, ma è possibile che la riqualificazione non sia del tutto ultimata: ci saranno dei carotaggi per esaminare il sottosuolo, bisogna verificare se è necessaria una bonifica».

Anche per quanto riguarda l’Ecowatt, però, ci sono delle novità in vista. Fondi spiega che l’amministrazione ha instaurato una buona comunicazione con l’azienda. «Abbiamo sempre guardato con attenzione all’attività dell’Ecowatt - aggiunge il primo cittadino -, i riflettori sono sempre accesi. I residenti hanno espresso qualche timore circa i fumi che si vedono, a questo proposito vorrei ribadire che si tratta di vapore acqueo. Dopo dieci anni di dura lotta, l’industria ha cambiato proprietà, all’inizio c’è stato un certo stallo decisionale sull’impianto, poi i vertici hanno deciso di investire sul territorio. In particolare, quando abbiamo incontrato i responsabili insieme alla Provincia ci è stato detto che l’intenzione era quella di far diventare l’Ecowatt un fiore all’occhiello. Il primo passo del processo di riammodernamento è stato l’investimento sulla sicurezza, sono state cambiate alcune parti dell’impianto». In ogni caso, palazzo San Cristoforo e Arpa stanno seguendo da vicino gli sviluppi. «La società ha intrapreso un nuovo percorso - conclude Fondi -, decidendo di imporsi limiti più stringenti dal punto di vista normativo. Alla luce delle novità stiamo rivedendo il piano sicurezza, non appena pronto lo invieremo a tutti i residenti».

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