Valera, muore a 2 anni di infarto

L’ultimo abbraccio é stato quello della mamma. Poi il cuore della piccola Marika ha smesso di battere. Avrebbe compiuto tre anni in agosto, insieme al suo gemello. La giornata di mercoledì si è trasformata in un incubo, per lei, la famiglia e tutto il paese. Aveva giocato e scherzato all’asilo nido di Valera, con la vivacità che la caratterizzava, fino a pochi minuti prima. Quando il genitore è andata a prenderla si è messa a dire che aveva mal di pancia. Da qualche giorno lo diceva, solo un attimo, poi riprendeva a correre come se niente fosse. Ieri, invece, si è svolto tutto in un battibaleno. All’uscita dal nido la mamma si è recata nella vicina panetteria per una commissione, la bimba si è messa a piangere e il genitore l’ha presa in braccio; non si aspettava di sicuro quello che poi è successo: un conato di vomito e poi la perdita dei sensi. Da qui la corsa nella farmacia di fronte per gridare aiuto. La dottoressa ha allertato il 118 e anche la pediatra che ha lo studio vicino e che si è precipitata per massaggiarla, in attesa dei soccorsi. Poco dopo, alle 16.50, sono arrivati il mezzo infermieristico da Sant’Angelo, la Croce bianca di Landriano, l’automedica da Pavia e un medico da Lodi. Per due ore, fino alle 19, hanno cercato il tutto e per tutto per salvarla e hanno continuato anche durante il trasporto d’urgenza al San Matteo di Pavia. Tutto il paese è sceso in strada, con il fiato sospeso, sperando che si riavvolgesse il nastro del tempo e la bambina tornasse come prima. I carabinieri sono intervenuti per fermare il traffico. Al policlinico San Matteo la bimba è stata trattata con l’Ecmo, (l’ossigenazione extracorporea a membrana), una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare i pazienti con insufficienza cardiaca e respiratoria acuta grave. La bimba è stata mantenuta in vita a cuore fermo: la tecnica ha funzionato e la speranza che ce la facesse era tornata; alle 2 di notte, però, per lei, non c’è stato più nulla da fare. Ieri la piccola Marika è stata sottoposta ad autopsia, ma l’esito si saprà solo in giornata. Una delle ipotesi al vaglio, tutta da verificare, è che la bimba fosse affetta da un’ipertrofia alla parte destra del cuore. Resta ancora da capire, anche da parte dei medici, se il mal di pancia fosse collegato al suo decesso.

Forse l’esame autoptico darà qualche certezza in più, ma a non cambiare sarà comunque il dolore per la perdita di una bambina che aveva meno di 36 mesi. Ieri tutto il paese era in lutto: nei bar, nei negozi, in trattoria, non si parlava d’altro.

«L’abbiamo vista stare male - raccontano -, siamo qua senza parole. È incredibile che nel 2012 la tecnologia non ci dia la possibilità di intervenire per salvare una bambina».

Anche le farmaciste sono sotto shock. «Ieri c’era la mia collega - spiega la dottoressa -, era sconvolta. L’ha vista stare male sul bancone del negozio. Un dramma». La famiglia della piccola è conosciuta nel piccolo paese del Centro Lodigiano, da generazioni. All’asilo, l’allegria di sempre è svanita. Le maestre non se la sentono di parlare e raccontare. La lunga scala bianca e blu che porta al piano superiore oggi è più buia. «È stata una “mazzata” per noi - commenta l’insegnante in lacrime -, un fulmine a ciel sereno. Mi scusi, ma non riesco a parlare». Per tutto il giorno, all’asilo, la bambina aveva corso e giocato, senza destare preoccupazione. Le due maestre, mercoledì, non se la sono sentita di stare a Valera ad aspettare notizie della bambina. Tutta la notte sono rimaste al San Matteo con la famiglia, sperando che Marika si salvasse. Il dolore è grande. L’ultimo saluto alla bambina di Valera sarà oggi pomeriggio alle 15, sotto forma di benedizione, al cimitero del paese.

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