Un’auto che a San Colombano diventa “navetta” quando la Star cancella le corse

La risposta ai continui disservizi di quattro donne pendolari

Gli autobus da Metro 3 San Donato a San Colombano sono pochi, e a rischio cancellazione dell’ultimo minuto, con l’ipotesi per niente allettante di attendere fino alle 22 e oltre al terminal di San Donato. Quattro donne di San Colombano conosciutesi sui bus o alla pensilina nell’attesa infinita dei pullman si organizzano in un gruppo dal nome significativo, “Spiaggiati Mobili(ty)” per rientrare in auto tutte insieme. Sono i primi segnali di fuga dal trasporto pubblico locale che non riesce a garantire un servizio puntuale.

«Dal Metro 3 l’ultima corsa per San Colombano di fatto è alle 19,30 perché quella successiva delle 20,15 spesso non c’è, e quella successiva è alle 22,15 - spiega Susanne Gerhardt -. In pratica, se una persona arriva alle 19,32 deve aspettare per quasi tre ore, ammesso che poi l’ultima corsa ci sia. Insomma, è un terno al lotto. Per questo con altre tre donne di San Colombano che viaggiano abbiamo cominciato a ragionare su modalità alternative: abbiamo una corsa che, attraverso tutti i paesi, arriva però a Sant’Angelo. E allora lasciamo un’auto a Sant’Angelo, e sfruttiamo questo percorso alternativo». Ma non è una soluzione improvvisata, bensì organizzata nei dettagli: «Abbiamo creato un gruppo whatsapp apposito per poterci dare una mano a vicenda, e altre persone ci hanno già contattato - spiega Susanne Gerhardt -. Non escludiamo che in futuro si possa anche organizzare meglio, tralasciando del tutto il trasporto pubblico e organizzandoci per viaggiare in auto, oppure continuando in questo modo ma mettendo in atto una forma di disobbedienza civile, senza pagare l’abbonamento. È capitato più volte anche che il bus delle 22,15 non passasse, ma non è possibile lasciare a Milano delle persone che escono la mattina per andare a lavorare».

Il tutto, con buona pace dei proclami su transizione ecologica e sostenibilità ambientale, parola di Susanne Gerhardt, che in San Colombano è conosciuta come attivista ambientale: «Proprio nel Lodigiano e nella Bassa Lombarda dove abbiamo una qualità dell’aria disastrosa, si dovrebbe potenziare e incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Invece sembra che tutti facciano di tutto per incentivare l’uso delle auto. Non vogliamo arrenderci a questa impostazione, ma è sempre più difficile non farlo».

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