Un’associazione per Angelica

Il sindaco Tondini invita

cittadini e istituzioni

all’iniziativa prevista

per questa sera in

memoria della 35enne

uccisa dal suo ex

Reagire. Non lasciare che la fine tragica di Angelica Timis ci trovi impotenti. È a un’associazione in memoria della 35enne romena massacrata venerdì 24 maggio dal suo ex, che il sindaco di Guardamiglio Maria Grazia Tondini ha pensato subito dopo aver appreso la terribile notizia. Un’associazione che sia d’aiuto alle tante “Angelica” che in questo momento soffrono le pene dell’inferno tra le mura domestiche, accanto a uomini violenti che le maltrattano e le minacciano al minimo cenno di andarsene. Così, il primo cittadino ha scelto di agire, di non restare con le mani in mano. E ha inviato una pioggia di messaggi per invitare i concittadini, e poi amici, conoscenti, colleghi, rappresentanti delle istituzioni, alla fiaccolata silenziosa che si terrà questa sera alle 20.30 a Guardamiglio. La partenza è in piazza IV Novembre, e da lì tutti in marcia per le vie del centro. «Il paese è molto scosso e serve un segnale forte - spiega il primo cittadino -. Ecco il senso di questa fiaccolata, che vuole rappresentare un inizio e non una fine, l’avvio di un percorso che porti alla fondazione di un’associazione in difesa delle donne che subiscono violenze o a qualche altro progetto che ci tenga legati a questo fatto gravissimo». A sostenere l’iniziativa, il primo cittadino non è solo. E la riprova l’ha avuta domenica sera, in occasione della mobilitazione silenziosa contro il femminicidio organizzata dalle associazioni “Donne&Donne” di Sant’Angelo, “Donne in circolo” di Casale e “Snoq - Se non ora quando” di Lodi, che ha chiamato a raccolta giovani e meno giovani, amici di Angelica e sconosciuti, tutti accomunati dalla voglia di dire basta.

All’incontro ha preso parte anche il sindaco Tondini, che ha lasciato la parola alle referenti delle associazioni, testimoniando la sua vicinanza essendo presente. La Tondini parlerà invece questa sera. Intanto, precisa: «Il paese è tutto con me e con il figlio di Angelica. La fiaccolata dev’essere un momento di riflessione, perché non accettiamo che si possa compiere una violenza simile. Sono molto contenta che anche gli inviti alle istituzioni abbiano trovato una risposta positiva».

Per strappare la 35enne romena dalla “prigione” di brutalità in cui si era tramutata la relazione con l’ex compagno, il primo cittadino le aveva assegnato un appartamento Aler in via Solferino e trovato un lavoro.

Sembrava che quanto fatto potesse bastare a salvarla, ma così non è stato. Ed è un rovello che non le dà pace: «Non mi ero resa conto della gravità della situazione e mi fa rabbia - ammette -. Il paese è piccolo e potrebbe esserci qualcun’altro in quelle stesse condizioni. Non voglio che dopo il funerale tutto venga dimenticato, da lì si comincia».

La morte della giovane romena non cadrà nel vuoto, e tra i propositi di chi non intende dimenticarla, vi è anche quello delle organizzatrici del sit-in di domenica scorsa, decise a dedicarle una panchina e un albero.

Laura Gozzini

© RIPRODUZIONE RISERVATA