Una valanga di immobili all’asta

All’asta degli immobili c’è sempre folla, soprattutto per quanto riguarda l’offerta: gli edifici in vetrina sono sempre più numerosi. Si contano ben 175 tra appartamenti e ville, un lungo elenco che il tribunale di Lodi pubblica sul suo sito (www.tribunaledilodi.it) con tanto di foto e perizie. Nella mischia, però, c’è anche un’altra struttura di rilievo, si tratta del Laus Residence di Lodi Vecchio, situato in viale Europa 36.

La base d’asta ammonta a 1.687.500 euro, il residence è costituito da 53 unità utilizzate come appartamento (con metrature che vanno da 20 a 70 metri quadrati), 4 box doppi (da 36 a 60 metri quadrati), a cui si aggiungono magazzini, negozi, depositi e un locale ad uso sportivo. Il valore della perizia, stilata nel settembre 2010, era pari a 4.503.970 euro.

Da un anno a questa parte i lodigiani hanno sentito parlare a più riprese del Laus Residence, si tratta infatti di una delle strutture che in provincia ha ospitato i profughi arrivati dalla Libia, 38 in tutto. I migranti si trovano ancora all’interno dell’edificio, anche perché non possono spostarsi dal Lodigiano: dal momento che non hanno ancora ricevuto lo status di “rifugiati”, nel caso in cui dovessero oltrepassare i confini del territorio diventerebbero clandestini.

Se si esclude il Laus Residence, la base d’asta più imponente tocca la soglia dei 600mila euro, al centro della vendita c’è un complesso di lusso composto da una villa con rustici, piscina e terreni agricoli sulle colline di Graffignana, in via Terme Trianin. A ruota segue un maxi appartamento di 471 metri quadrati provvisto di box situato a Caselle Lurani, in via De Gasperi, il cui valore raggiunge quota 520mila euro.

Negli ultimi anni gli immobili all’asta hanno subito un’impennata in tutto il Lodigiano, anche a causa della crisi: sempre più famiglie non riescono più a pagare la rata del mutuo. Allo stesso tempo, ci sono imprenditori a cui è sottratto il patrimonio dai creditori.

Da qualche tempo, inoltre, sono cambiate le “regole” delle aste, non è più un giudice civile a celebrarle bensì dei professionisti delegati, crescono così il numero delle sessioni e gli edifici proposti ogni mese.

Non è raro che le aste vadano deserte, anche quando sono le amministrazioni comunali del Lodigiano a presentare sul mercato gli immobili per dare una boccata d’ossigeno ai conti. È successo, per esempio, al Comune di Massalengo: l’asta per la vendita dell’ex campo da calcio a Motta Vigana non è stata un successo, ma avrebbe portato circa un milione di euro in cassa.

Lo stesso destino hanno avuto le case cantoniere della Provincia di Lodi.

Gr. Bo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA