
Sarà che è lunedì e che si suda per il troppo caldo, ma oggi a Sant’Angelo sembra davvero Ferragosto. Le saracinesche sono abbassate e la città è deserta. Il ricordo di Marilia Rodrigues Silva Martins, la 29enne brasiliana, studentessa del Pandini di Sant’Angelo fino al 2006, uccisa nel suo ufficio, in provincia di Brescia, si annebbia negli anni. Al 40 di via Mazzini, dove lei ha abitato con la mamma e il compagno della mamma C. R., nel 2004, i campanelli suonano a vuoto. «La brasiliana? No guardi - risponde una donna - abito qui da tanti anni, ma non mi ricordo di ragazze brasiliane».
Un altro delitto da aggiungere alla lista? No, meglio non sapere.
Saldi al 50 per cento annuncia la vetrina del negozio di abbigliamento di sotto. L’Ottica Avanzi sfoggia i suoi modelli di occhiali all’ultima moda.
Dalle carte risulta che Marilia abbia abitato in via Mazzini dal mese di aprile del 2004, ma probabilmente era arrivata anche prima. Se n’è andata,poi, per trasferirsi a Truccazzano, alle porte di Milano, a novembre del 2004. Ricostruire il suo percorso successivo è difficile. L’ex fidanzato e le sue tre migliori amiche di scuola, una ancora in contatto con lei, non se la sentono di parlare. I messaggi di cordoglio però si rincorrono su Facebook.
Proviamo con un altro campanello. «No, non mi ricordo», poi la donna ci ripensa. «Salga. Ho guardato meglio il giornale - dice -, è lei. Me la ricordo bene, abitava qua al quarto piano, scala B, con la mamma e il compagno o marito, non so, della mamma. Mi dispiace tantissimo».
Si commuove, stira la carta del giornale e guarda ancora. «Poverina - dice - era una brava ragazza. Non molto alta, ma bella. La rammento sempre correre sui suoi tacchi alti. Mi sembra di vederla qua, seduta. Lei, la mamma e il compagno erano tre belle persone. Mi dispiace tanto, che sofferenza deve essere per la mamma. Non ha abitato tanto qua, era una ragazza molto allegra, spigliata, socievole e vivace. Non mi immaginavo facesse una fine così. Per il resto non so, andavano via la mattina per lavorare e tornavano la sera». Il compagno della mamma, il siciliano C. R. gestiva la pizzeria di Sant’Angelo, “La Saletta”, davanti ai carabinieri. La gestiva insieme a una famiglia di egiziani, brava gente, si dice, che poi hanno aperto il ristorante “Le quattro colonne” di Tribiano, manco a farlo apposta, chiuso il lunedì. Il ricordo della ragazza è vivo, invece, al Pandini, dove Marilia ha frequentato l’indirizzo turistico. «Oltre a essere bellissima, come si vede dalle foto - ricorda la docente Laura Volontè -, era proprio molto brava e intelligente, una che voleva affermarsi e studiare. Aveva degli scopi nella vita. Non ho mai conosciuto la mamma, ma lei era molto sveglia, sapeva badare a se stessa. In inglese era particolarmente acuta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA