Una donna accusa Pizzocolo

Ci sarebbe una donna che, riconosciuto Andrea Pizzocolo in televisione, si sarebbe presentata in un commissariato a raccontare che alcuni mesi fa, durante un rapporto, un uomo da lei indicato proprio per il ragioniere 41enne di Arese l’avrebbe colta di sorpresa cercando di stringerle una fascetta da elettricista attorno al collo. Nel suo racconto la possibile “supertestimone” aveva spiegato di essere riuscita «non so bene come» a divincolarsi e a fuggire.

Un episodio che, dopo l’arresto di Pizzocolo per l’omicidio della “lucciola” 18enne Simona Lavinia Ailoaiei la donna avrebbe rivissuto come realmente pericoloso sulla propria vita. Su questo nuovo elemento d’indagine rivelato da “Chi l’ha visto?” su Rai Tre però gli inquirenti continuano a mantenere il più rigoroso riserbo: potrebbe ad esempio trattarsi anche di un caso di mitomania. Al difensore Angelo Farina fino a ieri non risultavano formalizzate nuove accuse.

Dalla squadra mobile di Lodi si esclude che nei filmati finora visionati, tra quelli sequestrati a casa del ragioniere, vi siano scene di violenza: si tratta di film pornografici, realizzati dallo stesso ragioniere con donne quasi sempre straniere e memorizzati nella loro versione definitiva, già montata e titolata con tanto di nome d’arte delle inconsapevoli attrici riprese con telecamere nascoste. Il più datato dei filmini risalirebbe a una decina di anni fa.

Gli inquirenti però stanno facendo i conti in tasca al ragioniere e nutrono sempre più dubbi sulla compatibilità del suo stipendio da dipendente con l’assidua frequentazione di motel e, soprattutto, di prostitute reclutate via Internet: da qui la verifica su un eventuale commercio di questi filmini, ritenuti di fattura quasi professionale, e il timore che l’aver filmato l’omicidio della 18enne, ritenuto peraltro premeditato, possa essere stato un disegno finalizzato alla realizzazione di uno “snuff movie”. Per la difesa, più semplicemente, la notte tra il 6 e il 7 settembre scorso Pizzocolo ha perso il controllo, come confermerebbe l’abbandono della salma a San Martino in un luogo visibile e a pochi passi dal motel dove aveva lasciato nome e cognome.

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