Una casa per le mamme in difficoltà

Una nuova casa di accoglienza a Sant’Angelo per ospitare le mamme in difficoltà che si trovano ad affrontare la loro prima gravidanza. La struttura, che si trova in via don Domenico Savarè e si compone di quattro monolocali, è stata benedetta sabato pomeriggio dal parroco della basilica di Sant’Angelo, monsignor Ermanno Livraghi. A lui si sono uniti i santangiolini che a vario titolo hanno contribuito all’organizzazione della nuova attività di aiuto alla vita. L’edificio porterà il nome del ginecologo santangiolino Giancarlo Bertolotti, scomparso il 5 novembre di 10 anni fa e riconosciuto dalla Chiesa Servo di Dio: sabato la città ha commemorato la figura del dottore che si spese per accompagnare le maternità difficili e salvò molti bambini.

La parrocchia ha stipulato con l’Istituto Santa Cabrini, a cui appartengono i locali, un contratto particolare di locazione “ad uso abitativo di natura transitoria”. Sarà monsignor Livraghi a provvedere alla gestione degli appartamenti insieme a un consiglio di amministrazione formato da rappresentanti del consiglio pastorale, del consiglio affari economici, della Caritas parrocchiale, del Centro di aiuto alla vita, dell’associazione Santa Maria della Provvidenza, delle parrocchie di Sant’Angelo e dell’Archivio Bertolotti. Un fondo apposito, alimentato da offerte e da contributi delle residenti, consentirà a provvedere alle esigenze economiche della casa, che al momento è già abitata da una mamma con la sua bambina di pochi mesi.

Dopo lo svelamento della targa e la benedizione, i consiglieri e i volontari che hanno contribuito a rendere fruibili gli ambienti hanno mostrato le nuove stanze al pubblico. Oltre alle gestanti che si trovano ad affrontare sole la prima maternità, potranno richiedere accoglienza anche le donne non gravide con figli entro i due anni che vivono gravi problematiche personali (economiche o relazionali). La durata massima della permanenza è fissata a sei mesi, anche se è consentito un rinnovo di altri sei mesi e le tempistiche potranno essere riadattate in base all’evoluzione dei percorsi individuali. Un team composto da un accompagnatore, da Ida Sparano, responsabile della casa, e da operatori dei servizi sociali o di altri enti affiancherà le gestanti e le mamme per aiutarle ad acquisire consapevolezza delle loro responsabilità di genitori e a rendersi autonome al fine del reinserimento sociale.

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