Un putiferio sulla visita della Craxi

«L’uscita da scuola dei bambini non era autorizzata»

Nessuna autorizzazione e nessun consenso dei genitori. Anzi. La direzione didattica non era neppure stata informata. Diventa un caso la “foto ricordo” dei bambini delle primarie di Borgo con il sottosegretario agli Affari Esteri Stefania Craxi. Una foto che costerà un’azione disciplinare alle insegnanti che, lunedì pomeriggio, hanno portato fuori dalla scuola gli alunni delle classi quarta e quinta. E che ora rischiano la sospensione dal servizio. L’occasione delle visita di lunedì dell’onorevole Craxi era il sostegno alla campagna elettorale di Nicola Buonsante, candidato della lista «Progetto per Borgo», ma anche esponente provinciale del Popolo della Libertà. Cornice dell’incontro, ovviamente, piazza Bettino Craxi per una foto ricordo sotto la targa che riporta il nome del padre Bettino, discusso ex presidente del Consiglio e scomparso ad Hammemet nel dicembre 2000. Poco dopo l’arrivo dell’auto blu, le porte della scuola si aprono e ne esce un gruppo ordinato di bambini guidato dagli insegnanti e a cui il sindaco Buonsante chiede di avvicinarsi per una foto ricordo insieme all’onorevole. Mancano una manciata di minuti alle 16, ma per gli alunni è ancora orario di lezione e quell’uscita non è stata comunicata a nessuno. Tanto che la dirigente scolastica, Pasqualina Lucini Paioni, del plesso di Borghetto Lodigiano, scopre quello che è accaduto solo attraverso la stampa. «Una situazione spiacevole di cui, purtroppo, non sapevo nulla» ha detto la dirigente e che, come qualsiasi altra uscita dal perimetro della scuola, «avrebbe dovuto essere comunicata per tempo e inserita nel piano dell’offerta formativa, con cui si garantisce che ci sia un’adeguata preparazione degli allievi». Oltre che il permesso dei genitori, alcuni dei quali, per la “foto” in piazza Bettino Craxi, hanno provato fastidio. «I bambini così vengono strumentalizzati - ha detto ancora la dirigente - , senza contare che, ogni volta che vengono coinvolti dei minori, i genitori devono essere avvertiti». A chiedere alle insegnanti di far uscire i bambini, lo stesso sindaco Nicola Buonsante. «Capisco la buona fede quando a chiedere qualcosa è il sindaco - ha proseguito - , ma in questo caso avrebbe dovuto esserci quanto meno cautela. Anche perché, se il sindaco mi avesse contattata con una simile richiesta, avrei negato il permesso sotto campagna elettorale». A Borgo non è il primo “incidente”di questo genere. «Mi è capito di essere informata dai bidelli di operai al lavoro sul tetto o di ruspe nel giardino - ha proseguito - , ma i bambini sono sotto la nostra responsabilità e quello che accade fuori e dentro la scuola deve essere noto alla direzione». Una mossa su cui si sta interrogando anche l’Ufficio scolastico provinciale, oltre che la direzione scolastica. «Il sindaco avrà anche avuto le sue buone ragioni, che al momento mi sfuggono, ma per qualsiasi iniziativa serve un’autorizzazione - ha detto Giuseppe Bonelli, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale - e in questo caso non c’era come non c’era una comunicazione. Non è mio compito giudicare scelte amministrative o politiche e, se la scuola è del comune, non lo sono i bambini. Loro sono sotto la nostra responsabilità e c’è una prassi da rispettare». Direzione scolastica e Ufficio scolastico provinciale stanno valutando gli estremi per l’azione disciplinare. Partito l’iter, le insegnanti avranno del tempo a disposizione per rispondere alle osservazione che sono loro mosse, per poi aspettare l’eventuale sanzione.

Rossella Mungiello

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