(10 settembre) «È una vicenda raccapricciante e spregevole, che non trova facile riscontro nella letteratura criminale. Il fatto evidenzia perversione connotata da violenza e assoluto disprezzo per la persona umana». A dichiararlo è il procuratore capo di Lodi Vincenzo Russo, che oggi presenterà al Gip richiesta di convalida del fermo per Andrea Pizzocolo, arrestato per l’omicidio della 18enne Simona Lavinia Ailoaiei, il cui corpo è stato ritrovato sabato alle porte di San Martino. Ieri la polizia scientifica ha passato al setaccio l’auto del 41enne di Arese, trovandovi videocamere e una serie di filmati a luci rosse, ora oggetto di esame. Nuovi accertamenti anche nel motel di San Martino. Domani verrà disposta l’autopsia sul corpo della ragazza. L’uomo sarà chiamato a rispondere di tre pesanti addebiti: omicidio volontario, atti osceni su un cadavere e possesso di un documento di identità falso. La procura starebbe anche studiando la possibilità di contestare l’aggravante della premeditazione, un’ipotesi che potrebbe essere sollevata nel corso dell’udienza.
(9 settembre, ore 16) Dopo la soluzione lampo dell’omicidio della giovane Lavinia Simona Ailoaiei, strangolata in un gioco erotico e abbandonata nei campi di San Martino in Strada, le indagini continuano per completare il quadro della vicenda. Il procuratore della repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, nelle prossime ore disporrà una serie di nuovi accertamenti scientifici sull’auto di Andrea Pizzocolo, il 41enne di Arese accusato dell’omicidio, e nella camera del motel Silk dove la vittima, probabilmente già morta, è stata portata dall’assassino.
(8 settembre, ore 12) La vittima dell’orrendo omicidio si chiamava Lavinia Simona Ailoaiei, romena di appena 18 anni. In manette, con l’accusa di omicidio volontario, è finito un italiano di 41 anni, Andrea Pizzocolo, residente ad Arese. Il 41enne ha confessato: l’uomo, che ha piccoli precedenti per spaccio, ha una bambina di 5 anni e una compagna e lavora nel settore delle assicurazioni.
Secondo il racconto di Pizzocollo i due si erano conosciuti in Internet, su un sito di incontri: si erano già visti due giorni fa in un motel del Varesotto, poi sabato l’incontro in un motel del Lodigiano. L’uomo ha raccontato di una sorta di gioco erotico, durante il quale avrebbe stretto attorno al collo della 18enne una dopo l’altra le due fascette di plastica. Indizio fondamentale per le indagini è stata la salviettina di un motel, trovata sul cadavere: l’uomo l’aveva usata per asciugare il sangue uscito dalla bocca della ragazza. È stato trovato in possesso di un documento d’identità falsificato, che aveva usato nel motel di Varese.
(8 settembre, ore 10) La polizia di stato ha arrestato il presunto omicida della giovane trovata morta ieri nelle campagne di San Martino. Secondo quanto riferisce la polizia si tratta di un italiano di 41 anni, mentre la vittima é una ragazza di 18 anni, rumena. La ragazza è stata strangolata, il suo corpo é stato trovato nudo con due fascette da elettricista strette intorno al collo.
(7 settembre) Giovane, dai 25 ai 30 anni, capelli castano chiaro, strangolata con due fascette da elettricista autobloccanti strette quanto più possibile intorno al collo. E poi scaricata, nuda, in un campo in zona Pergola, a San Martino in Strada, alle porte di Lodi, non lontano dal centro ricreativo, dal centro commerciale e da un motel.
Il ritrovamento del cadavere della giovane è avvenuto grazie a un agricoltore che, nonostante la grand’afa di oggi, ha deciso di lavorare proprio in quel campo, raggiungendo la roggia e la strada di campagna a fianco dei quali ha visto, per primo, il corpo riverso sul terreno. L’allarme al 113 è stato immediato e sul posto dopo pochi minuti è arrivata la squadra Mobile di Lodi che ha immediatamente avviato tutti i rilievi del caso.
Il procuratore capo della Repubblica di Lodi Vincenzo Russo, titolare delle indagini, spiega: «Immediatamente sono scattati tutti i rilievi che potrebbero anche portare a risolvere il caso in pochi giorni. È stata rilevata qualsiasi impronta ed eseguiremo anche il test del Dna per cercare di risalire all’omicida e al nome della donna. Cercheremo anche di capire se la poveretta sia stata violentata prima di venire uccisa. La dinamica è abbastanza chiara: qualcuno l’ha ammazzata e successivamente l’ha scaricata già nuda sul posto per poi fuggire via. Il tutto circa 15, 20 ore fa. Non di più».
Insomma: l’omicidio è recentissimo. E l’appello delle forze dell’ordine è anche che chi sa qualcosa, chi ha visto qualcosa, parli. Del resto quel tratto di campagna non è affatto lontano dalla statale via Emilia che conduce da Lodi a Codogno e quella stradina di campagna, soprattutto la sera, è parecchio frequentata da giovani che raggiungono il centro ricreativo dalla zona del piacentino. È una specie di scorciatoia.
Adesso il cadavere è stato portato all’istituto di Medicina Legale di Pavia. Con l’autopsia che verrà effettuata quanto prima si cercherà di capire se, prima di essere uccisa, la donna abbia anche avuto rapporti intimi. Si indaga anche nel mondo della prostituzione. Valide saranno anche le segnalazioni di scomparsa che potrebbero arrivare nelle prossime ore ai centralini delle forze dell’ordine, visto che l’omicidio risale a qualche ora fa.
Gli inquirenti stanno lavorando a pieno ritmo per cercare i responsabili delitto, oltre che per dare un nome alla vittima.
Il procuratore Vincenzo Russo parla di gesto «spregevole», connotato «da violenza e disprezzo per la persona umana»
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