«Troppe doppiette in collina»

Gente a passeggio sui sentieri naturalistici, persone a pranzo all’aperto, appassionati in mountain bike ancora viticoltori alle prese con la vendemmia. La domenica a San Colombano c’è un popolo in movimento in collina, ma le doppiette dei cacciatori sono pronte a sparare. E dopo l’incidente di domenica scorsa, in cui un 73enne ha perso un occhio a causa dei pallini sparati da un cacciatore 80enne, cresce il partito di chi chiede di sospendere la caccia la domenica. A creare preoccupazione, oltre alla presenza di gente in collina, è la prossima apertura alla caccia del cinghiale, nella quale i pallini sono sostituiti da palla singola, molto più letale. L’associazione Picchio Verde la settimana scorsa ha incontrato il sindaco Pasqualino Belloni proprio per esprimere le perplessità del caso, aumentate dopo l’incidente di domenica. Inoltre di solito la caccia a San Colombano veniva posticipata di sette giorni rispetto al calendario venatorio, ma quest’anno con la vendemmia anticipata non è stato richiesto lo spostamento. Per tutti questi motivi tra gli ambientalisti circola anche l’ipotesi di una richiesta al sindaco perché sospenda la caccia la domenica. «Alcune delle preoccupazioni sono condivisibili, ma la risposta non è la chiusura della caccia – spiega il presidente dell’ambito Pier Borella -. Non voglio essere frainteso e non mi riferisco al caso di domenica, ma a una questione generale: le regole ci sono, basta rispettarle in modo rigoroso. Dovremo lavorare molto per sensibilizzare i cacciatori a una sempre maggior attenzione e al buon senso. E non escludo che in futuro si possa istituire qualche limite, per esempio alle 13 di domenica, come capitava in passato. L’ambito di caccia ha gli strumenti e la responsabilità per auto-regolamentarsi. Il problema è che tutti poi devono fare uno sforzo per rispettare le norme».

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