Tragedia sui binari: «Una fatalità»

Giuseppe Zegarelli stava camminando sulla massicciata

Un tragico incidente, forse dovuto a un momento di confusione che lo ha spinto a camminare lungo i binari di notte con la sola luce di una piccola torcia elettrica. Così la questura di Lodi spiega la morte del 42enne Giuseppe Zegarelli, senzatetto di Milano originario di San Giorgio a Lira (Frosinone) trovato senza vita domenica mattina lungo la massicciata nei pressi della cascina Carazzina, al confine fra Lodi e Lodi Vecchio.

L’uomo, con in tasca la tessera del dormitorio di viale Ortles di Milano e della Caritas di Piacenza, era in città da qualche giorno e sabato sera si è presentato in ospedale dicendo di avere una crisi per il diabete. Era la terza volta nel 2011 che andava al pronto soccorso cittadino, la settima dal 2007 ad oggi, segno che spesso veniva in città nel suo girovagare, anche se qui non aveva nessun legame. Sabato quindi è stato visitato, ma alla fine le sue condizioni sono risultate buone, il diabete era nella norma e aveva “solo” una crisi d’ansia. Era anche aggressivo, così i medici hanno chiamato la polizia, che ha mandato in ospedale una volante. Intorno alle 23 l’uomo è stato dimesso.

Quello che è successo da quel momento in avanti, le forze dell’ordine possono solo ipotizzarlo. Si pensa quindi che si sia diretto verso la stazione e che, non avendo trovato treni, si sia incamminato a piedi lungo la massicciata in direzione Milano. Purtroppo in quelle ore il server delle telecamere non era in funzione e quindi non ci sono immagini che possano confermare questa ipotesi.

A piedi, quindi, il 42enne è arrivato fino alla cascina Carazzina, e qui è stato urtato di striscio da un treno di passaggio, che lo ha colpito al fianco e gettato a terra. Solo alla mattina alle dieci è stato trovato da alcuni operai delle Fs che transitavano sui binari con un carrellino. È stato lanciato l’allarme ma a quel punto ormai era troppo tardi. La ferita comunque, una profonda lacerazione al fianco, era compatibile con l’urto di un treno. A terra, sparpagliati, c’erano alcuni effetti personali, i documenti e la piccola torcia elettrica.

Nessun “giallo”, quindi, sulla sorte di Giuseppe Zegarelli. L’episodio viene considerato un incidente, dovuto anche ai problemi psichiatrici di cui soffriva da tempo l’uomo: per questo, di notte, si sarebbe incamminato lungo i binari da solo immergendosi nella più completa oscurità.

Intanto ieri il magistrato ha disposto una perizia esterna sulla salma (che si trova alla camera mortuaria di Lodi) e in base ai risultati valuterà se disporre anche l’autopsia. Intanto, la questura e la polizia ferroviaria hanno contattato i familiari dell’uomo, che si trovano ancora in provincia di Frosinone, per informarli di quanto accaduto. Saranno loro ad occuparsi dei funerali.

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