Tensioni all’ex Hotel Napoleon di Tavazzano: «Continui bivacchi e caos»

L’ex sindaco Morosini raccoglie le lamentele dei residenti sulla situazione della struttura che accoglie 80 stranieri

Tensioni all’ex Napoleon per gli ospiti stranieri, necessari maggiori controlli e coinvolgimento nella comunità. «Serve una verifica puntuale della gestione da parte della cooperativa, e urgente mettere in campo il protocollo che avevamo predisposto in estate per i lavori socialmente utili. I residenti di Tavazzano dell’area sono veramente stanchi della situazione». Così l’ex sindaco Francesco Morosini interviene sulla questione degli ospiti stranieri all’ex Napoleon, centro accoglienza straordinario che a fronte di una capacità dichiarata di 60 migranti oggi ne ospita 80. All’ex sindaco ancora molti residenti fanno riferimento, anche con segnalazioni puntuali sulle condizioni dell’ospitalità all’ex Napoleon.

«I cittadini sono stanchi, e sopportano in silenzio la situazione – dice Francesco Morosini -. Mi raccontano di continui bivacchi, di giochi a palla a tutte le ore nei parchetti e per strada, di una situazione al limite. E non so fino a quando i residenti potranno sopportare. Il Cas di Tavazzano ha un impatto notevole sul contesto sociale e sul paese perché si trova proprio in centro, a due passi dalla stazione». Già in passato le tensioni erano esplose, a giugno, con un principio di rivolta da parte degli ospiti. E nessuno vuole che si ripeta quell’episodio. «La gestione della cooperativa Arcadia ha disatteso le attese, mi auguro che la prefettura, oltre a mettere in campo i doverosi controlli saltuari e a sorpresa, possa anche mettere in atto una ricognizione puuntuale della gestione complessiva del Cas, chiedendo il pieno e puntuale rispetto delle previsioni di servizio – prosegue Morosini -. Nessuno vuole che si ripetano episodi come quelli di giugno». In scia a quell’episodio, l’allora amministrazione Morosini aveva lavorato a un protocollo d’intesa con la coop e la prefettura per lo svolgimento di lavori socialmente utili.

«L’idea era che se siamo obbligati ad averli a Tavazzano, per lo meno che si possano rendere utili, da una parte consentendo loro di acquisire magari qualche competenza, nella gestione del verde o in lavori di base nella ristorazione, dall’altra per far vedere alla cittadinanza che accanto ai problemi c’è anche la volontà di dare una mano alla comunità – conclude Morosini -. Il protocollo a luglio era pronto, ma ad oggi non si è saputo più nulla. Capisco che il Commissario abbia avuto altre priorità, ma sarebbe un peccato se quel progetto restasse nel cassetto». Il protocollo deve ancora compiere l’ultimo passaggio formale, decisivo, con la sottoscrizione da parte degli enti coinvolti, ma dal Comune si fa sapere che c’è tutta l’intenzione di mandarlo avanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA