
Cronaca / Centro Lodigiano
Martedì 08 Aprile 2025
Tavazzano: nessun accordo con Flexotecnica, possono partire i 24 licenziamenti
INDUSTRIA La proprietà tedesca della storica fabbrica di rotative resta intenzionata a dimezzare il personale nel Lodigiano
Tavazzano
Nessun accordo sindacale, l’azienda può licenziare, si andrà per le vie legali. Si è conclusa nel modo atteso, ma non meno doloroso, la crisi della fabbrica di rotative flessografiche Koenig & Bauer Flexotecnica di Tavazzano. La riduzione di personale riguarda 24 lavoratori su 48, ma tre persone hanno già lasciato l’azienda.
Ieri in Regione c’è stato l’ultimo atto di trattativa, con un gruppo di lavoratori in presidio sotto le finestre di Palazzo Lombardia. Dopo gli inutili tentativi della settimana scorsa, l’incontro di ieri mattina aveva una fine già segnata. Le parti hanno firmato il verbale di mancato accordo, questo significa che l’azienda potrà cominciare le procedure di licenziamento già oggi, secondo la legge. Fiom Cgil e lavoratori potranno portare l’azienda davanti al giudice del lavoro.
La delegazione sindacale ha allegato al verbale una dichiarazione unilaterale che mette in fila i motivi del mancato accordo, il no dell’azienda alla cassa integrazione, il no del tutto simile a un’intesa per i lavoratori che raggiungerebbero i requisiti pensionistici al 31 dicembre 2028, la mancata ricollocazione delle categorie protette, l’incentivo economico (due settimane di salario per ogni anno di anzianità) «irricevibile in uno Stato di diritto». «Ancora nell’ultimo incontro Regione ha aperto all’uso della cassa integrazione, ma l’azienda ha detto no – spiega Massimiliano Preti, segretario Fiom Cgil Lodi -. È da febbraio dell’anno scorso che abbiamo cercato invano un dialogo, poi l’azienda ha proposto il cambio del contratto dal metalmeccanico al commercio, poi ha chiuso la mensa unilateralmente, poi siamo stati dal Prefetto e non si sono presentati. Fin dal principio l’azienda non aveva nessuna intenzione di trattare».
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