Tavazzano, condannato ex sindaco

Dieci mesi di carcere, con pena sospesa, per la gara che avrebbe provato a vincere alleandosi con altre aziende. È la condanna per turbativa d’asta inflitta in sede di udienza preliminare a Giuseppe Stroppa, ex sindaco di Tavazzano, in merito all’appalto indetto dalla Provincia di Lodi per il “lotto A Parco Isolabella”, una delle aree del più ampio progetto di Grande Foresta di Pianura. Stroppa aveva partecipato in qualità di presidente del consiglio d’amministrazione della Verbena, cooperativa sociale senza fini di lucro specializzata in opere verdi e vivai, e presso la quale lavorano soggetti svantaggiati, quali disabili, uno dei requisiti richiesti dal bando; per fare ciò, secondo l’accusa, in concorso con altri imprenditori, l’ex primo cittadino tavazzanese avrebbe però cercato di accordarsi preventivamente sui ribassi d’asta, in modo tale da presentarsi con l’offerta migliore. Ad aggiudicarsi l’appalto, in realtà, fu una delle tante altre aziende che parteciparono alla gara senza unirsi al “cartello” ipotizzato dalla procura, la Fratelli Chiti di Pistoia; ciò dopo che i pm di Monza avevano comunque già messo nel mirino l’imprenditore Achille Baronchelli, indagato per altre simili vicende e personaggio chiave attraverso il quale gli inquirenti sono arrivati al “caso Isolabella”. Proprio Baronchelli, secondo le intercettazioni, sarebbe stato infatti il referente cui si sarebbero rivolti sia Stroppa che l’altro indagato lodigiano, il codognese Vaprio Zanoni della Floema, impresa di Somaglia specializzata in lavori sulle aree verdi. Ma mentre per quest’ultimo il gup Andrea Pirola ha respinto la richiesta di patteggiamento a 4 mesi (accettata dall’accusa) rinviandolo a processo («Ne prendiamo atto, agiremo di conseguenza», anticipa il suo legale Davide Mancini), Stroppa ha visto accolta la sua richiesta di giudizio abbreviato, ma parla di “equivoco”: «Non abbiamo nulla da nascondere, abbiamo fornito tutti gli elementi alla magistratura: l’abbreviato è stata una questione di “stile”, perché volevamo definire subito una vicenda che è molto semplice - spiega Stroppa -. Baronchelli? È il coordinatore della nostra associazione di categoria, i costruttori di opere verdi, e le telefonate riguardavano l’inserimento di lavoratori svantaggiati: non cercavamo accordi economici, ma il giudice ha ritenuto che si sia trattato di un comportamento illecito. Io sono assolutamente tranquillo, e contento che la Verbena non sia stata coinvolta penalmente: anche se è spiacevole che un’attività che si occupa di inserimento di disabili, ex detenuti e persone svantaggiate, sia finita in un ambito all’infuori della nostra conoscenza». Stroppa, una volta indagato, si era dimesso dalla presidenza della Verbena, di cui è ora un dipendente.

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