Tassa rifiuti, arriva la stangata

Lodi, Lodi Vecchio

e Sant’Angelo

restano ancorati

alla vecchia Tarsu,

Casale sceglie la Tares

Il caso più eclatante è rappresentato da Codogno, dove artigiani, commercianti e industriali hanno deciso di passare alle vie legali, presentando un ricorso al Tar contro la nuova tassa rifiuti. Ma in tutto il Lodigiano, in linea con le attese, si attendono stangate (più o meno pesanti) sulla tassa rifiuti: un regalo indigesto che dovrebbe riguardare tanto le abitazioni quanto capannoni e negozi. Non a caso la mobilitazione di Codogno è stata solo il primo passo di un movimento che punta a chiedere una riduzione della pressione fiscale. Confartigianato Imprese della Provincia di Lodi (una delle tre associazioni che ha presentato ricorso al Tar) in questi giorni sta scrivendo a tutte le amministrazioni comunali per richiedere nel dettaglio la tariffe applicate per Tarsu o Tares. L’obiettivo è arrivare a una mappatura completa dei comuni lodigiani, per stilare una classifica e verificare dove si paga di più e dove invece si paga di meno.

TARSU E TARES: CHE CONFUSIONE

In attesa delle classifiche degli artigiani, i comuni si sono mossi a macchia di leopardo. C’è chi ha scelto di restare ancorato alla vecchia Tarsu (il decreto legge 102 permette di varare una sorta di Tares con i meccanismi della vecchia Tarsu): è il caso di Lodi, Sant’Angelo e Lodi Vecchio, che pure hanno previsto aumenti. C’è chi invece ha optato per la nuova Tares, come Codogno e Casale: anche in questo caso la maggior parte dei cittadini e delle imprese dovrebbe pagare di più rispetto alla vecchia tassa rifiuti.

I CASI DI LODI E LODI VECCHIO

Partiamo dal capoluogo. La giunta Uggetti ha deliberato lo scorso 6 novembre “di approvare l’aumento delle tariffe della Tarsu, invariate dal 2005, nella percentuale del 3 per cento” (questo il contenuto esatto della delibera). In pratica la giunta del capoluogo ha definito un aumento lineare su ogni singola tariffa, dalle abitazioni ai capannoni, dai negozi agli uffici. Il gettito previsto da palazzo Broletto per effetto di questo aumento è fissato in 6 milioni 844mila euro. A Lodi Vecchio si rimane in regime di Tarsu con un aumento lineare delle tariffe del 15 per cento.

SANT’ANGELO: BOLLETTINI AMARI

Stangata in arrivo per i contribuenti di Sant’Angelo, dove le tariffe erano ferme da tempo. Ieri il consiglio comunale ha approvato il regolamento della Tarsu che prevede aumenti variabili tra il 35 per cento e il 100 per cento. A solo titolo di esempio, la tariffa per le abitazioni aumenta del 45 per cento, l’incremento per le attività artigiane è del 50 per cento.

CASALE: + 5 PER CENTO

A Casalpusterlengo si passa dalla Tarsu alla Tares: l’aumento medio sarà del 5 per cento circa. Gli aumenti più significativi dovrebbero riguardare ristoranti e attività di vendita di frutta e verdura. Per artigiani e altre attività commerciali non dovrebbero esserci incrementi particolarmente elevati. Così anche per le abitazioni. È previsto una sorta di fondo di solidarietà per calmierare gli aumenti alle attività commerciali e agli artigiani.

BATTAGLIA LEGALE A CODOGNO

A Codogno è guerra aperta tra il Comune e le associazioni di categoria. Confartigianato Imprese, Associazione del commercio e dei servizi del Basso Lodigiano e Associazione industriali della provincia di Lodi hanno presentato ricorso al Tar contro la manovra della giunta Ceretti, che è passata da Tarsu a Tares. Nel mirino è finita la ripartizione della spesa per la raccolta rifiuti tra utenze domestiche e utenze non domestiche, che secondo i promotori del ricorso penalizzerebbe le attività economiche.

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