Tagli agli uffici postali, oggi il tavolo regionale

Comuni e Provincia presenteranno la loro controproposta: la priorità è la salvaguardia dello sportello casalino

No alla chiusura dell’ufficio postale di Zorlesco e ridimensionamento più contenuto di quanto progettato per Marudo e Caselle Lurani, via libera alla riduzione per le altre razionalizzazioni di minore entità. È questa la proposta che il Lodigiano porterà oggi al tavolo regionale di confronto sul piano di riorganizzazione di Poste Italiane. Il piano, presentato a livello nazionale e che doveva scattare il 13 aprile scorso, è sospeso fino a data da destinarsi, in attesa che le singole regioni presentino a Poste Italiane eventuali controproposte.

Lo scorso 21 aprile, il tavolo regionale lombardo, accogliendo una proposta dell’Associazione dei Comuni del Lodigiano e di Anci Lombardia, ha proposto ai singoli territori di preparare insieme una controproposta di livello locale, da verificare poi tutti insieme al successivo incontro regionale e da portare quindi in trattativa con Poste Italiane. Il nuovo tavolo regionale è fissato per oggi e ieri mattina nella sede della Provincia di Lodi c’è stato l’incontro tra i sindaci dei Comuni coinvolti nella riorganizzazione, il presidente della Provincia Mauro Soldati e il presidente dell’Associazione Comuni del Lodigiano Giuseppe Sozzi. «Abbiamo deciso di procedere per priorità, in funzione della gravità del provvedimento prospettato da Poste Italiane», spiega Giuseppe Sozzi. Il piano prevedeva nel Lodigiano la chiusura dello sportello di Zorlesco, e il ridimensionamento di quelli di Marudo e Caselle Landi (da 6 a 3 giorni di apertura settimanale) e di Boffalora, Cervignano, Crespiatica, Corte Palasio, Santo Stefano, Terranova e Valera (da 4 a 3 giorni). «Diciamo di no alla chiusura di Zorlesco, e chiediamo un ridimensionamento più contenuto per Marudo e Caselle Lurani, proponendo il passaggio da 6 giorni a 5 - afferma Sozzi -. Per il ridimensionamento da 4 a 3 giorni, invece, non abbiamo avuto segnalazioni da parte dei sindaci, e ci pare che il servizio non si modifichi sostanzialmente, quindi non presenteremo osservazioni». Non tutti i sindaci erano presenti, ma Acl e Provincia di Lodi hanno voluto assumere un ruolo di coordinamento territoriale per arrivare al confronto regionale con un’unica posizione. «All’incontro regionale sosterremo una posizione come Lodigiano - commenta il presidente della Provincia Mauro Soldati -. Il piano di Poste, come presentato, non era sostenibile. Noi siamo disponibili come territorio a fare dei sacrifici, ma non possiamo accettare un taglio radicale delle attività. La nostra controproposta è ragionevole, va incontro a Poste Italiane ma mette dei punti fermi sul servizio».

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