Hanno tentato un maxi furto di gasolio “attingendo” direttamente dall’oleodotto dell’Eni, ma il loro furgone lasciato acceso è stato notato e così i malviventi sono stati costretti a fuggire a mani vuote per l’intervento dei carabinieri. In quattro cisterne avevano già riversato 4mila litri di gasolio, mentre ce n’erano altre sei pronte per essere riempite.
Il blitz è avvenuto sabato notte a lato della provinciale 140, fra Lodi Vecchio e Borgo San Giovanni, e nei pressi della cascina Madonnina e a ridosso della carreggiata dell’A1.
Nella fuga, però, la banda ha lasciato il tubo perforato e incustodito e così è fuoriuscita una notevole quantità di gasolio, che si è riversato in particolare in una roggia, rimasta imbrattata per circa 200 metri, e nel terreno. Per questo sono intervenuti subito i vigili del fuoco per bloccare la dispersione, mentre sia la polizia provinciale che l’Arpa hanno fatto i rilievi per valutare il danno dal punto di vista ambientale e decidere come intervenire. Nel frattempo è stato attivato il gestore dell’oleodotto per l’intervento di emergenza, mentre è stata avviata la procedura per la bonifica.
Il fatto è avvenuto intorno alle 4 del mattino. I ladri hanno bucato la tubazione dell’oleodotto, che si trova interrata di almeno due metri nei campi di Lodi Vecchio, e attraverso un rubinetto e con l’utilizzo di una elettropompa erano riusciti ad estrarre circa 4mila litri di gasolio, riversati in quattro maxi cisterne di plastica.
Ma la loro presenza, nonostante la zona isolata, non è passata inosservata, soprattutto per la presenza del furgone, e così qualcuno ha messo in allarme i carabinieri. Sul posto si è precipitata quindi una gazzella della stazione di Lodi Vecchio, già impegnata in zona in un servizio di controllo, e l’arrivo dei militari ha costretto i malviventi a fuggire.
I carabinieri hanno trovato quindi il furgone con a bordo le quattro cisterne piene, da mille litri ciascuna, e altre sei cisterne in plastica vuote. Tutto è stato posto sotto sequestro. La refurtiva è stata restituita.
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