
Non chiederanno solo un paracadute finanziario come risarcimento per la svalutazione di case e attività produttive. Metteranno anche “in mora” gli amministratori che hanno firmato le autorizzazioni di tutto il lungo iter che conduce dritto ai cantieri. È pronta l’azione extragiudiziale del Comitato contro il deposito di stoccaggio del gas, concesso dal mistero delle attività produttive a Ital Gas Storage e pronto a sorgere nelle campagne lodigiane con il quartier generale (centrale di stoccaggio, stazione elettrica, due camini di sfiato alti rispettivamente 49 e 39 metri) nei pressi di Cascina Sesmones a Cornegliano. Il comitato ha coinvolto nella battaglia, oltre ad esperti in materia ambientale, anche un consulente legale e in questi giorni è arrivata la bozza di quella che sarà la lettera con cui i cittadini che aderiranno all’iniziativa chiederanno i risarcimenti economici. «Quello che è stato riconosciuto al Comune di Cornegliano e alla Provincia di Lodi (complessivamente 4,5 milioni di euro, ndr) è una sorta di mancetta di Natale se pensiamo che questo impianto produce una modificazione quasi irreversibile del suolo nel nostro territorio - spiega Roberto Biagini, uno dei referenti del Comitato - : l’azienda non ha minimamente messo in conto le conseguenze che quest’attività avrà sulle case che sorgono su tutti i 24 chilometri di diametro dell’ex giacimento, ma anche nei comuni vicini senza contare che i cittadini non sono stati consultati». Al momento il Comitato sta facendo una valutazione sui preventivi di alcuni studi legali («perché l’azione comunque ha un costo che dovranno sostenere i cittadini» spiegano) poi si partirà con la raccolta delle adesioni a partire dalla seconda settimana di gennaio. «Verranno effettuate delle perizie su tutte le proprietà, che si tratti di abitazioni private o attività commerciali, perché l’effetto svalutazione agisce a tappeto - argomenta Biagini, che aggiunge - : questo è solo il primo passo. Abbiamo scelto di agire sul fronte economico perché è il più semplice da quantificare, ma le nostre priorità sono la salute dei cittadini e il futuro dei nostri figli. Se la società fosse costretta a mettere a bilancio quote sostanziali di capitale per i nostri risarcimenti, forse l’investimento diventerebbe antieconomico e non ci sarebbe più l’interesse a portare avanti i cantieri». Il Comitato però punge ancora sul coinvolgimento della politica. «Siamo molto soddisfatti della presa di posizione del sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, ma non possiamo accettare il silenzio di tutti gli altri comuni - chiude - : anche se la decisione è del ministero, i comuni possono e devono opporsi a un impianto che sorge a pochi chilometri di distanza da altre imprese ad alto rischio e sottoposte a normativa Seveso».
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